Gea - Newsletter

TABAGISMO & PFC


In collaborazione con: 
Comitato "Roma senza Fumo" 
Comune di Roma, assessorati Sanità e Politiche Sociali

N. 05 - Ottobre 1999

 

Siamo al quinto appuntamento con questa e-newsletter. 
Abbiamo avuto diverse richieste nel nostro sito : www.teklab.it/gea /nosmoke/cari_visitatori.htm
e senz'altro accontentiamo tutti coloro che desiderano aggiornarsi su questo tema che coinvolge non solo i sanitari e gli operatori nel settore della prevenzione e del trattamento, ma tutti coloro che vogliono esplorare piu' a fondo il mondo del tabacco e dei problemi legati al suo consumo.

Buona lettura.  
Giacomo Mangiaracina
 

 

 


Progetto "Roma senza Fumo" - un nuovo cantiere per la città



Fra i tanti cantieri di Roma in vista del giubileo ce n’è uno diverso, per migliorare la qualità della vita di migliaia di persone. Si lavora infatti per un progetto contro il Fumo che il Comune di Roma, con gli assessorati Sanità e Servizi Sociali, sta mettendo a punto nel quadro delle iniziative europee dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per la rete delle Città Sane.
Il gruppo di lavoro, riconosciuto con delibera degli assessorati in questione, è composto da:
  1. Prof. Tito Barone Adesi, primario chirurgo ospedale Sandro Pertini.
  2. Prof. Giulio Bigotti, ricercatore, anatomopatologo Policlinico Gemelli.
  3. Dott. Stefano Cademartori, servizio Pneumologia ospedale San Filippo Neri.
  4. Dott. Vincenzo Cilenti, responsabile Fisiopatologia Respiratoria, Istituto Regina Elena
  5. Prof. Domenico Enea, docente di Ostetricia e Ginecologia Università La Sapienza, dirigente del primo centro nazionale di assistenza alle fumatrici in gravidanza, Policlinico Umberto I.
  6. Dott.ssa Gabriella Greco, responsabile servizio Cardiologia Preventiva ospedale Santo Spirito.
  7. Dott. Pierluigi Koch, servizio di Pneumologia Pediatrica, ospedale Bambin Gesù.
  8. Dott. Giacomo Mangiaracina, medico igienista, supervisore dei servizi Tabagismo ASL Roma/E.
  9. Dott. David Mocini, servizio Cardiologia ospedale CTO.
  10. Dott. Francesco Russo, chirurgo, Università di Tor Vergata, clinica Columbus.
Il progetto sarà presentato nei prossimi bollettini. Insegnanti e medici che volessero offrire la loro collaborazione si mettano in contatto con noi.    

 


Si è svolto a Padova il primo Convegno sul Tabagismo


Mai visti tanti studiosi e operatori schierati compatti. In più di 300, dal volontariato alle istituzioni, dai ricercatori agli operatori di trincea, tutti motivati e determinati sul fronte della cura e della prevenzione del Tabagismo. Dal 30 settembre al 2 ottobre si è svolto a Padova il primo convegno nazionale sul Fumo ed i problemi Fumo-correlati. Si è trattato di una pietra miliare importante in questo campo. Per la prima volta sono comparsi dati italiani, frutto di esperienze isolate che però da questo momento acquistano nuova dignità divenendo patrimonio della collettività scientifica.
C’è voglia di fare, e c’è tutto da fare. L’importante è farlo bene, senza disperdere energie, facendo tesoro delle esperienze prodotte, aggregando professionalità e multidisciplinarietà, elaborando nuove strategie nel campo della prevenzione e del trattamento, producendo risultati, integrando ogni risorsa utile e disponibile. Si attende la pubblicazione degli atti.    



I Giornali scrivono:


Levateci tutto ma non il tabacco -
L'orgoglio ritrovato dei fumatori

Assediati da campagne, divieti e sensi di colpa, gli irriducibili del fumo cambiano abitudini. Ma non si arrendono
di MARINA CAVALLIERI ROMA - Le campagne sugli effetti nocivi delle sigarette sono convincenti: i fumatori diminuiscono e quelli che resistono tirano avanti facendo lo slalom tra nuovi divieti e sensi di colpa. Ma tra l'esercito ancora vasto dei fumatori, tra gli ostinati che non hanno nessuna intenzione di abbandonare il vizio, di essere sani, guarire e redimersi, si fanno strada nuovi comportamenti, fiorisce una sorta di orgoglio, di ostinazione cieca a continuare. In un modo o nell'altro.
E il mercato, che non abbandona mai i suoi consumatori, trova nuove soluzioni per questa tribù di irriducibili che in America è al bando, ma in Europa e in Oriente ancora potente. L'ultima notizia arriva da Tokio, un'agenzia di viaggio, la Nikko Travel, ha deciso di organizzare itinerari appositamente studiati per evitare che i fumatori si trovino davanti all'implacabile cartello "No smoking". Un' idea che altre agenzie pensano di copiare. Del resto in alcuni aeroporti ci si è rassegnati ad avere lo smoke corner, un luogo per chi non può fare a meno della nicotina, in alcuni casi un posto piacevole, in altri, come Chicago, una vera camera a gas, uno spazio punitivo ma ancora indispensabile.
La consapevolezza dei danni del fumo è entrata nella vita quotidiana ma i fumatori più accaniti non si pentono. A New York si è sentito il bisogno di pubblicare una guida sui locali pubblici dove si può fumare in tranquillità. Anche Internet sostiene e protegge il vizio, www.natsherman.com è un sito che fornisce l'elenco dei negozi di tabacco di tutte le zone di New York, riviste come Cigarficionado (www.cigarficionado.com) segnalano nuovi locali dove assaporare un Macanudo o un Romeo y Julieta senza dilemmi di coscienza. Come nell'epoca vittoriana gli uomini si ritiravano nei club per fumare un buon sigaro senza infastidire le signore, così ora sorgono locali dove si può aspirare una boccata di fumo senza incorrere nelle sacrosante ire del prossimo.
Negli Stati Uniti ma non solo. A Milano sono sorti diversi cigar bar, dove, in verità, più che il vizio nevrotico delle sigarette trionfa il piacere denso del sigaro, del fumo degustativo. "In questi nuovi spazi - spiega la sociologa Linda Gobbi - il buon fumo è paragonabile a una buona bottiglia, ci si va per apprezzare un piacere rarefatto che appaga i sensi, per riscoprire il valore della pausa e della lentezza. Per molti una novità, per altri una reazione alle campagne antifumo". Il piacere lento del sigaro o della pipa sembra riscattare dal vizio opaco delle sigarette, per combattere il gesto compulsivo di accendere una "cicca" dietro l'altra c'è chi sceglie il gusto di una boccata raffinata a cui abbandonarsi ogni tanto.
"Assistiamo alla rivincita dello slow smoke, fumare non è più associato al gesto automatico e nervoso della sigaretta ma ad un piacere più rilassante e anche più salubre", spiega Giancarlo Savinelli, produttore di articoli per fumatori e di una marca di sigari. Dalla guerra contro il fumo sembra emergere vincitore il sigaro, diventato una sorta di status symbol, esibito da attori come Schwarzenegger e Demi Moore, da top come la Schiffer e la Evangelista. Del resto anche Clinton, che emana minacciosi editti contro il fumo, non si vergogna di farsi fotografare con il sigaro in bocca. "Il consumo di sigari è in netto aumento, quest' anno in alcuni mesi le vendite sono aumentate del 40 per cento rispetto al '98", spiega Marzia Bertacca, direttrice della rivista "Stil di fumo". "Nel '98 sono stati messi sul mercato 90 milioni di Toscani, ora stanno pensando di creare anche sigari da donna, più piccoli, aromatizzati come quelli alla vaniglia".
Fumatori che resistono, cambiano gusto e gesti se necessario, ma non si arrendono. "Quest'estate abbiamo fatto una campagna per diffondere posacenere ecologici, in stagnola, per evitare che si gettino le cicche per terra", dice Francesca Cinelli dell'Associazione fumatori, un gruppo che fa campagne sul "fumo corretto". Tutto pur di continuare a fumare.
(La Repubblica, 2 ottobre 1999, pag. 25)

Gigi Riva, due pacchetti al giorno:

"Ormai sono parte della mia vita" Non ha smesso neanche quando giocava. Ma ha un rimpianto
ROMA (m.c.) - Gigi Riva, ex calciatore, fuma da sempre. Diciotto sigarette al giorno quando scendeva in campo. Poi, da quando ha smesso, il numero è aumentato, oggi le sigarette sono molte di più.
Quante?
"Molte".
Sessanta?
"Qualcuna di meno".
Non riesce proprio a togliersi il vizio?
"No, ci ho anche provato ma non ci sono mai riuscito. Cerco di limitare, di mettere dei paletti. Ma alla fine non resisto. E' un fatto gestuale, mi manca il gesto di accendere una sigaretta, tenerla tra le mani. Del resto ho cominciato quando avevo sedici anni, fumavo anche quando giocavo... è parte della mia vita".
Le campagne antifumo sono poco efficaci?
"Queste campagne servono ad informare ed è giusto farle, sono d'accordo e credo che possano raggiungere dei risultati, ma personalmente non riesco a smettere solo perché aumentano i divieti. Ci vuole qualcosa di più".
Cosa?
"Bisogna raggiungere una convinzione interiore".
Qual è il momento in cui le manca di più una sigaretta?
"Dopo una buona cena, un caffè, allora mi ci vuole una sigaretta. Trovo giusto però che ci sia uno spazio apposito nei locali, dei posti per fumatori".
Negli aeroporti come fa?
"Vado fuori e poi in aereo ne faccio a meno".
Molti fumatori di sigarette si convertono al sigaro. Potrebbe farlo anche lei?
"Sì, potrebbe essere un'alternativa anche se le due categorie di fumatori non sempre coincidono. Anzi. Il passaggio non è automatico".
Non c'è mai stato un momento in cui avrebbe potuto smettere?
"Quando ho smesso di giocare potevo limitarmi, mantenere quei livelli, ciò di cui mi pento è aver aumentato, un errore che avrei potuto evitare".
C'è una sorta di ostinazione orgogliosa in alcuni fumatori...
"La considero una sciocchezza".
 
(La Repubblica, 2 ottobre 1999, pag. 25)
  

"Un bel sigaro? Non è un vezzo, è una filosofia"


Parla il titolare di un cigar bar
ROMA (m.c.) - "Sicuramente una spinta alla diffusione del sigaro, qui a Milano, l'ha data anche il film Buena vista social club", ammette Lucio Ingenito, gestore dell'"Hora Feliz", un locale nato sfruttando il mito del sigaro e delle sue atmosfere. Ai suoi clienti offre, tra un rhum e una tequila, la degustazione di Montecristro, Hupmann e Davidoff. Dice soddisfatto: "Io vendo una filosofia".
Più che una filosofia il sigaro sta diventando una moda...
"Forse è nata come moda ma credo che sia destinata a durare, a prendere piede e conquistare una fetta di ex fumatori di sigarette. Chi sceglie di fumare un sigaro impara ad apprezzare il fumo di qualità, impara ad associare i sigari ad altri piaceri come quello di una buona bottiglia. Diventa uno stile di vita".
I sigari non costano troppo per essere un' alternativa alle sigarette?
"I sigari costano ma si fuma molto di meno, ne bastano pochi, è proprio un'altra filosofia rispetto alle sigarette. Il sigaro va assaggiato un poco alla volta, è un po' come la bottiglia: l'ubriacone la scola, l'intenditore ne beve un bicchierino".
La diffusione del sigaro può essere una reazione alle campagne antifumo?
"Sì, nel senso che alcuni fumatori di sigarette si sono convertiti al sigaro. Ma il sigaro non è un vizio, è un piacere che si assapora quando capita. Io poi non vendo sigari. Non faccio il tabaccaio. Li offro da degustare insieme al rhum. Come altri locali offrono l' aperitivo con le patatine. I clienti portano i sigari e io li conservo nel locale, in un umidificatore. C'è tutta una procedura che va rispettata. Un rito".
Chi sono i suoi clienti?
"Molti giovani, l'età media è 25 anni. Sto notando che anche nel bere i giovani stanno apprezzando più la qualità che la quantità".
(La Repubblica, 2 ottobre 1999, pag. 25)
 

 


Notizie dal Mondo

FRANCIA: La compagnia ferroviaria francese paga i gruppi anti-smoking  
La corte francese ha ordinato alla compagnia ferroviaria nazionale, la SNCF, di pagare i danni, per circa 1.600 dollari, a due associazioni anti-smoking (la Lega contro il Fumare Pubblico ed il Comitato Nazionale Contro il Fumo), affermando che a Lyon la stazione ferroviaria non ha informato sufficientemente i viaggiatori circa il divieto di fumare. Alcuni cartelli all'entrata della stazione ferroviaria di Lyon’s Part-Dieu dicono: "Sei entrato in un'area destinata a non-fumatori, grazie per avere spento le vostre sigarette." Ad ogni modo la Corte ha convalidato una decisione risalente al 1997 che affermava che gli avvisi erano "troppo discreti". La Corte ha anche affermato che la presenza di portaceneri nella stazione ferroviaria, senza adeguati avvisi posti nelle vicinanze, spingono i fumatori a credere che si possa fumare. Dal 1992 in Francia molti locali sono stati designati come non-smoking, fatta eccezione per aree destinate specificamente ai fumatori. Eppure il consumo di tabacco è ancora largamente accettato, e la legge viene spesso ignorata. (Fonte: Washington Post/AP 24/9/99)   

OLANDA: Gli olandesi citano le multinazionali del Tabacco.  
Nella prima sfida olandese contro "Big Tobacco", un uomo con un enfisema cronico da 41 anni di Fumo sta citando in giudizio la R.J. Reynolds, la Philip Morris ed altre due compagnie del tabacco, sostenendo che le sostanze contenute nelle sigarette avrebbero rovinato la sua salute. Wim Schegget, 55 anni, aveva smesso di fumare dopo aver sofferto per anni della malattia legata al Fumo. Aveva cominciato a 14 anni e nel tempo aveva sviluppato un enfisema cronico per il quale dovette pure subire un intervento chirurgico. Dal momento in cui Ter Schegget ha realizzato quanto pericoloso fosse il suo fumare, era a due pacchetti al giorno e non riusciva a smettere.
In una lettera a quattro compagnie menufatturiere del tabacco – le altre due sono la British American Tobacco di Londra e la Douwe Egberts, primo fabbricante di sigarette in Olanda – il procuratore legale di Ter Schegget, Martin de Witte, informava le compagnie del suo intento di citarli in giudizio per dani. Egli ha affermato che il Governo Olandese è parte in causa fra gli accusanti per "insufficiente informazione pubblica sugli effetti dannosi del tabacco".
Il doumento dimostra ancora che le compagnie manifatturiere avevano sufficienti conoscenze ed informazioni sulla capacità di dare dipendenza delle sostanze contenute nelle foglie di tabacco. De Witte ha riportato casi negli USA e in Gran Bretagna che hanno provato che le the compagnie sapevano di tali implicazioni sulla salute, aprendo così il varco al processo olandese attraverso questi precedenti.
La battaglia si presenta dura in ogni caso. Wutz è uno dei 5 milioni di fumatori olandesi che rappresentano un terzo della popolazione in questo paese. E in Olanda fumare è un comportamento sociale accettato al lavoro, nei ristoranti e nella maggiorparte degli uffici pubblici.
(Fonte: Associated Press, 24/9/99)

  RUSSIA: La Philip Morris produce le Marlboro russe.
La Philip Morris inizierà la produzione di una versione russa delle Marlboro il prossimo inverno, ha riportato il quotidiano russo Izvestiya. In accordo con finanziatori locali la Russia si prepara alla piu' grossa operazione di produzione agricola del tabacco, del costo di 335 milioni di dollari. La Philip Morris controlla attualmente il 16 per cento del mercato del tabacco russo. E si prepara ad incrementarlo. Come è possibile concepire in tal modo una politica estera di controllo del consumo di tabacco?
(Fonte: Izvestiya, Bloomberg News 21/999)   

SVEZIA:
La diminuzione dell'abitudine al Fumo raggiunge i livelli stabiliti dall'OMS
Meno di un adulto svedese su 5 fuma tabacco quotidianamente, e questo fa della Svezia il primo paese al mondo che raggiunge l'obiettivo stabilito dall'OMS di ridurre il Fumo del 20 per cento in accordo al rapporto pubblicato dall'Istituto di ricerche statistiche Veca. Solo il 19.7 per cento degli svedesi tra i 16 e gli 84 anni sono fumatori. (Source: Associated Press, 17/999)    

 


Non cominciare, perche ti sarà difficile smettere

Ogni fumatore con cui parlate vi dirà che fumare fa male. Allora perché continuano a fumare?
MITO: Le compagnie del tabacco divulgano che il fumare rappresenta una scelta adulta. VERITA': I fumatori cominciano da ragazzi o da bambini età in cui è difficile operare una scelta in piena libertà.   

Più del 70% dei fumatori vorrebbe smettere.
MITO: I produttori di sigarette rinforzano il concetto che i fumatori possono smettere quando vogliono.
VERITA': Fumare è una dipendenza fisica e mentale ad ogni effetto, una volta che cominci è davveri difficile fermarti.

Cosa non ti dicono i produttori e venditori di Tabacco.
- Le possibillità di avere successo al primo tentativo di smettere di fumare sono di 1 a 100.
- I fumatori che smettono sono tutti a forte rischio di ricaduta.
- I fumatori hanno successo a smettere non prima di avere effettuato 3 o 4 tentativi precedenti.

Con le loro proprie parole
Sin dagli anni 60 le industrie del tabacco avevano scoperto che questo prodotto crea dipendenza, ma lo hanno taciuto all'opinione pubblica.  Ecco l'evidenza pronunciata dalle loro stesse parole:
- “La Nicotina crea dipendenza. Noi abbiamo fatto commercio di Nicotina, una droga.” – Addison Yeaman, ‘Brown and Williamson’, 17 Luglio 1963.
- “Fortunatamente per l'industria del Tabacco la Nicotina crea abitudine ed è unica nelle sue molteplici azioni fisiologiche.” – research planning memo by RJ Reynolsd Tobacco Co - researcher Claude Teague, 1972.
- “Pochissimi fra i consumatori sono attenti agli effetti della Nicotina, si tratta di una droga in grado di creare dipendenza, ed è anche un veleno." – Brown and Williamson memorandum signed by HD Steele, 1978.
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Fonte: ‘Don’t Start: Why can’t you leave the pack behind’, Utusan Konsumer, Malaysia,
May 1999, pg 17.
Belinda Hughes
ashthai@asiaaccess.net.th - fax: (66-2) 6196258
 

 


Siti utili


Ecco due siti internet dove si può trovare una vera collezione delle principali pubblicità sul Tabacco dagli anni 40 e 50:
http://www.chickenhead.com/truth/index.html
http://users.wclynx.com/theshaws/index.html

In anteprima un aggiornamento sulle politiche americane e internazionali di lotta al Fumo che potete scaricare, alla pagina: http://www.teklab.it/gea/nosmoke/Documenti/tobacco_reduct.htm
  

E qua trovate 8000 documenti fra cui quelli famosi sottratti alle multinazionali del Tabacco. http://www.house.gov/commerce/TobaccoDocs/documents.html http://secure.nap.edu/cart/cart.cgi
ftp://ftp.cdc.gov/pub/Publications/mmwr/rr/rr4304.pdf< /u>   

Final Report of The Advisory Committee on Tobacco Policy and Public Health
http://www.science-policy.com/tobacco/report.htm#4
  

"Il Fumo passivo aumenta il rischio acuto di accidenti vascolari cerebrali"
Documentazione scientifica nel sito: http://www.tobaccocontrol.com/

"Women are more neurotic than men and more likely to need to smoke in stressful situations, presumably because they are less well able to deal with stress... " - confidential BAT document "The Smoking Behavior of Women" 12.11.1976 # 650008183



 

 
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