Tabagismo & PFC

GEA E-Newsletter, n. 11 - Aprile 2000
In collaborazione e con il patrocinio della SITAB, Società Italiana di Tabaccologia.
Tiratura: 1090 copie.
I numeri arretrati possono essere chiesti in redazione: gea@teklab.it
Collaborano a questo numero: Massimo D'Angeli, Valentina Sciubba, Domenico Enea, Egidio D'Angelo, Paolo Madeyski, Vincenzo Zagà, Valentino Patussi, Francesco Russo, Piero Caporali, Margherita Iavarone, Nicolino Rago.
Direttore:
Giacomo Mangiaracina
Mailing-List: Vincenzo Annunziata

Sommario:
1. Come ti educo il minore? I Tabaccai decidono - G. Mangiaracina
2. Io non ci sto: Pareri & Opinioni
3. "Umberto, spegni quella sigaretta!" - M. D'angeli
4. Voce a chi ci legge
5. FINLANDIA: 32 milioni di sigarette confiscate nel Kotka
6. NORVEGIA: filo diretto col nostro corrispondente - G.E.D'Angelo
7. Errata corrige (una nota del direttore di "Salute" di Repubblica)
8. Perché Tabaccologia? Chiede Zagà, risponde Molimard
9. C'è chi pubblica le "GEA Newsletter"
10. Terapia "dolce" del Tabagismo: una proposta dall'Argentina
11. E i danni chi li paga?
12. Giornata Mondiale contro il Tabacco (31 Maggio): che fate?
13. Ultimo minuto

1. Come ti educo il minore? I Tabaccai decidono
di GIACOMO MANGIARACINA
Assotabacco decide di apporre sui pacchetti di sigarette la scritta "Il fumo fa male ai minori". La notizia è stata trasmessa il 17 marzo scorso da RadioDue, alle 7:50, con questo servizio:
  • giornalista: "Il fumo fa male ai minori, questa la decisione presa da Assotabacco....". Il fumo fumo fa male a tutti, "nuoce gravemente alla salute" è scritto su ogni pacchetto ormai da anni, per decisione del Ministero della Sanità. Stesso avviso anche per le donne in gravidanza. E ora tocca ai minori. Carlo Bassi è direttore di Assotabacco.
    "Perchè vi siete sentiti in dovere di prendere questa decisione ?"
  • C. Bassi"Perché è il punto terminale di una campagna per la prevenzione del fumo giovanile, alla quale teniamo molto; è ormai più di tre anni che con i tabaccai facciamo la campagna «Tu - Io», nel rispetto della Legge".
  • giornalista"Però è un po' come mettere le mani avanti: "Fumare fa male, e allora che a farlo siano solo gli adulti".
  • C. Bassi"Quella degli adulti è una scelta consapevole, ci sono 14 milioni di italiani che continuano a fumare pur leggendo tutti i giorni: "nuoce gravemente alla salute" sul pacchetto. Noi riteniamo che se si vuole veramente ridurre l'impatto, è meglio agire sui giovani; cioè insegnare loro che è una scelta da fare in maniera consapevole, non solo per imitare i grandi". (Tiziana Rivichesu per il GR2)
Quello del Fumo che fa male ai bambini fu il passaparola degli anni Cinquanta che alimentò in modo impressionante il desiderio di fumare nella generazione successiva, nel famigerato boom economico dei 60. Mi domando cosa ci sia di più perverso e pericoloso del tracciare una linea discriminatoria fra teneri virgulti non iniziati ai piaceri della vita (leggasi "mocciosi" nel linguaggio occulto), per giunta irresponsabili, e adulti fatti, capaci di decidere (si fa per dire) e presumibilmente pronti alle grandi sfide.
Strategia occulta o gemmazione spontanea? Non si sa bene, ma è certo che in questo modo il tabacco divenne strumento di un presunto processo di "liberazione" adolescenziale fatto di trasgressione, ostentazione, sfida, ricerca di un piacere-sofferenza (si ricordi la nausea da prima sigaretta) riservato solo agli adulti. Nel mio saggio sul tabacco (Uscire dal Fumo, edizioni ADV Firenze, 1992) definii questo processo come "sindrome di Superman", caratterizzata dal desiderio dominante di identità, per cui diventa categorico vestirsi con altri panni e raggiungere due scopi: volare e vincere la morte. La sigaretta come miraggio di valico, come stargate per il trapasso nella nuova dimensione, ha raggiunto pienamente il suo obiettivo. E va ancora detto qui che "Big Tobacco", come sono state definite le multinazionali del Fumo, da vent'anni ha un solo obiettivo, conquistare il mercato giovane e ad ogni costo. Fra i documenti sottratti alla Philip Morris figurano relazioni di marketing che recitano più o meno così: "se i giovani non comprano non ci sarà futuro per noi", oppure "occorre studiare bene i giovani per confezionare prodotti e strategie di marketing adatti a loro".
Se ne deduce che l'azione di Assotabacco è pericolosa e spudoratamente capziosa. Ma più che altro mette in moto un'altra inquietante riflessione. In un contesto dove i programmi educativi istituzionali sono carenti per quantità e qualità, dove i ragazzi fumatori dai 12 ai 18 anni sono progressivamente aumentati negli ultimi sette anni, è lecito lasciare che ce li educhino i venditori di sigarette con la collaborazione dei media? Magari proponendo modelli, tutti da copiare, di genitori "responsabilmente" fumatori?
Bravi gli esperti dell'OMS, che per la Giornata Mondiale contro il Tabacco del 31 maggio 2000, hanno lanciato il motto: "Il Fumo uccide. Non farti imbrogliare".
E proprio per agevolare la protesta, la nostra redazione vi propone questi recapiti:
Direttore RADIO 2    06/3223165
Direttore GRR RAI    06/33172106
RadioTre - giornale <grr@rai.it>
 
ASSOTABACCO - Direttore : Carlo Bassi
Indirizzo: c/o Unione degli Industriali - Via Roma, 27 - 81100 Caserta
Telefono: (0823) 325.422 (per Assotabacco)
Fax: (0823) 326337 (per Assotabacco)

2. Io non ci sto: Pareri & Opinioni.
Considerare il fumo una scelta "consapevole" è molto riduttivo. Sappiamo quanti e quali sono i condizionamenti sociali indotti dalla sigaretta, e l'imitazione degli adulti è solo uno dei fattori. Naturalmente viene dimenticato il problema fondamentale della nicotina come droga dotata del più alto indice di dipendenza (superiore ad alcol, marjuana, e droghe maggiori). Sono solo iniziative di facciata.
Dr. Giovanni Invernizzi
Associazione Sanità Senza Fumo.
Tobacco, smoking control  and health education Group, European Respiratory Society.
Gruppo di Lavoro Contro il Fumo - SIMG Sondrio.
www.medicichecurano.org
 
 
Scrivere e sottolineare che l'associazione che riunisce chi vende le sostanze  cancerogene più potenti del mondo, di cui Carlo Bassi è il direttore, "ha preso" una iniziativa, è come scrivere che i narcotrafficanti colombiani "hanno deciso di scrivere nelle bustine di eroina che i minori non devono iniettarsi eroina" continuando a venderla, a pubblicizzarla, a spacciarla.
L'Assotabacco ed il suo presidente Carlo Bassi, non la danno a bere a nessuno se mantenengono attivi in Italia migliaia di distributori automatici di sigarette 24 ore al giorno, dove i ragazzi possono comprare sigarette in ogni momento disponibili e senza controlli.
Loro continuano a vivere del commercio di sostanze che uccidono 247 italiani al giorno, e fanno pubblicità alle sigarette indirizzata esplicitamente agli adolescenti.
...Al massimo potrebbero offrire uno spazio al cimitero.
Massimo D'Angeli (psicologo)
 
Un messaggio non basta, e comunque, così come è formulato, proprio non va. L'iniziativa del messaggio antifumo per i giovani così come concepito da Assotabacco va bocciata in quanto inutile e dannosa.
Alessandro Canale
direttore creativo McCann Erickson, multinazionale di pubblicità
(da: Corriere della Sera del 17.03.00)

3"Umberto, spegni quella sigaretta!"
di MASSIMO D'ANGELI
E' stata chiamata così la seconda Giornata di Studio sul Tabagismo del Policlinico Umberto I di Roma, promossa dall'Unità Operativa per il Miglioramento della Qualità, dalla SIFEL, Società Italiana di Foniatria e Logopedia, dalla SITAB, Società Italiana di Tabaccologia, e dal Comitato "Policlinico senza fumo". 
I relatori:
- Prof. Marco De Vincentis ha illustrato la composizione chimica del fumo per introdurre i gravissimi danni (anche diversi dal cancro) che causa a livello di orecchio, naso, e gola. Ha rilevato come nel fumo ci sarebbero sostanze irritanti (fenoli, cresoli) che alterano l'attività metabolica delle mucose, provocando sensi di fastidio e irritazione a naso, occhi e gola nei non fumatori. Tali sostanze sono presenti nel fumo di "seconda mano" (o passivo).
- Il Prof. Domenico Enea, coordinatore del progetto "Policlinico senza fumo", tel. 06-49972519, da ginecologo, ha illustrato la sua pionieristica attività del Centro "Gravidanza senza Fumo", che include i programmi di trattamento del Tabagismo. Ha riferito che poche donne si presentano al Centro perché pochi sono i medici adeguatamente informati sul problema (troppi medici italiani fumano).
- Il Dott. Giacomo Mangiaracina (presidente della Società Italiana di Tabaccologia) ha illustrato la storia ed il lento percorso della tabaccologia in Italia, nonostante la drammaticità delle cifre sul tabagismo. Le guerre negli ultimi 100 anni hanno causato 1.000.000 di morti/anno, mentre il tabacco ne avrebbe uccisi 3.000.000/anno. La guerra serbo-bosniaca in quattro anni ha causato 750.000 morti, mentre in Europa l'OMS censiva 1.200.000 vittime da tabacco solo nel 1995. Ha ribadito che i ritardi istituzionali italiani nell'affrontare questa ecatombe si hanno a vari livelli (leggi, esperienze, strumenti, formazione), ed ha portato la sua ineguagliabile esperienza nel campo della formazione (440 allievi) e del trattamento del Tabagismo: 600 programmi coordinati con 35.000 fumatori curati.
I testimonial: ad Enrico Vanzina, presente alla prima Giornata di Studio, hanno fatto eco ospiti illustri come Paolo Villaggio, che si continua a professarsi "accanito non-fumatore", Alberto Castagna che ha testimoniato della sua difficoltà a smettere, e Luciano Onder, direttore del TG2 Salute, che ha lamentato l'atteggiamento avversativo della redazione ai servizi sul Fumo.
Nella foto: Paolo Villaggio, testimonial contro il Fumo, nell'aula del Policlinico.
(foto e servizio di Massimo D'Angeli)

4. Voce a chi ci legge.
 
Vorrei ringraziarVi per l'invio della GEA-E-Newsletter. Apprezzo la forma ed, ovviamente, il contenuto che trovo di  grande interesse e rilevanza. Vi sarei molto grato se poteste inserirmi nella Vs. mailing list.
RingraziandoVi ancora. Distinti saluti
Dr. Christian Chiamulera
Principal Research Scientist, GlaxoWellcome Medicines Research Centre
 
 
Invio la presente nota per ringraziare dell'invio della newsletter (come di tutte quelle che l'hanno preceduta); mi pare doveroso sottolineare in modo particolare la coerenza progettuale complessiva con gli obiettivi di un Dipartimento delle Dipendenze, che ha tra l'altro il compito di individuare politiche e strategie volte alla chiarezza nei rapporti con tutte le sostanze.
Colgo l'occasione per informare che nel dipartimento di cui sono responsabile (e che comprende i cinque Ser.T. della provincia di Arezzo), ci sono due operatori del Ser.T. di Arezzo (un medico ed uno psicologo), che fanno parte di una équipe integrata con operatori di altri dipartimenti, che si occupa di problemi connessi con l'uso del tabacco, cui faccio pervenire le newsletters.
Paolo Dimauro, Responsabile Dipartimento Dipendenze AUSL 8 Arezzo
 
 
Cari Amici, ho preso visione della vostra richiesta di adesione e volentieri vi comunico  nella mia qualità di presidente nazionale della SITD - Società Italiana Tossicodipendenze la adesione della nostra Società alla vostra iniziativa. Questa adesione comprende naturalmente anche quella del nostro gruppo di interesse sul tabagismo. Vogliate ricevere gli auguri più cordiali per la buona riuscita della iniziativa.
Prof. Gian Paolo Guelfi
Presidente SITD, Società Italiana per le Tossico-Dipendenze
 
 
Spett.le redazione GEA, ricevo regolarmente la vostra newsletter che leggo con piacere. Sono un'accanita "non-fumatrice" e purtroppo sto constatando, con amarezza, che il tabacco si sta veramente diffondendo sempre più.
Frequento l'università e non esagero se vi dico che nella mia sede almeno il 95% degli studenti (di età compresa fra i 18 e i 27 anni) fumano. Non parliamo, poi, del personale docente e non! Sfortunatamente sono costretta a passare almeno 7-8 ore in facoltà (la frequenza è obbligatoria): immaginatevi quindi le "ventate" di fumo che mi devo sorbire quotidianamente, nonostante i "vietato fumare" attaccati (per decorazione, suppongo, a questo punto) sui muri dei corridoi.
E' deprimente notare come i fumatori non riescano a rendersi conto del fastidio che procurano a coloro che il fumo proprio non lo possono sopportare, ed è anche difficile farglielo capire!
S.M. - Milano (vemet@rete039.it)
 

5. FINLANDIA: 32 milioni di sigarette confiscate nel Kotka
La Guardia di Finanza finlandese ha realizzato la più grande retata antitabacco che sia mai stata fatta in Finlandia. I container che viaggiavano dalla Cina verso la Russia passando per la Finlandia contenevano 32 milioni di sigarette. L'operazione è una delle tante fatte in modo simultaneo in Europa nel mese di Gennaio scorso. I doganieri sospettano che le sigarette siano collegate al contrabbando scoperto in Finlandia nell'autunno del 99. Le Marlboro Lights in particolare sono sospette di contraffazione. A causa del forte aumento dell'imposta di consumo la contraffazione delle sigarette è divenuta rapidamente un fatto comune in Europa. In un breve arco di tempo le organizzazioni di vigilanza europee hanno confiscato circa 250 milioni di sigarette fabbricate in Cina.
(Fonte: Helsingin Sanomat (XFB) via the Gale Group, 19 Feb 2000)

6. NORVEGIA: filo diretto col nostro corrispondente.
Dott. G. EGIDIO D'ANGELO
La Norvegia aveva stabilito come traguardo l'abbattimento del Fumo entro il 2000. Il fatto di non esserci riuscita non diminuisce l'impegno di questa nazione, al punto che il paragone con l'Italia è improponibile. La pubblicità di sigarette e liquori qui e' vietata dal 1973. In ospedali, farmacie, studi medici, uffici pubblici, mezzi di trasporto, cinema, teatri, nelle case, e comunque laddove c'e collettivita', è assolutamente vietato fumare. Al ristorante c'è un ferreo rispetto della zona non fumatori. All'aeroporto si fuma solo nelle apposite zone desigante ai fumatori, e vige il rispetto assoluto per queste norme, segno di civilta' ed educazione.
I medici norvegesi non fumano tanto. Se vogliamo dividerli in categorie i chirurghi fumano piu' degli internisti e meno degli ortopedici. Le nuove leve per lo piu' non fumano.
La campagna sul fumo e' reale e tartassante e l'informazione è indirizzata tutti:
ai genitori: aria salubre e tutela dei minori (in contrasto con quanto propone Assotabacco, n.d.r.); a nonni e parenti fumatori: fumare in casa disturba la salute degli altri che non fumano.
C'è anche il telefono amico del fumatore, ed un corso in 10 giorni per smettere di fumare con la terapia di gruppo (come il metodo GFT, in uso negli ospedali romani, n.d.r.), un servizio "Gravidanza, Allattamento  e Fumo", e persino si mette in guardia la popolazione sulla "Morte in culla dei neonati" dovuta al Fumo.
L'informazione e' martellante. Si prova a stimolare il cittadino a non autolesionarsi, e comunque non e' facile liberarsi da questa piaga.
Il Fumo e' oggi un'epidemia (pandemia) che toglie una vita umana ogni otto-dieci secondi. Nel 1950 morivano circa 300.000 persone l'anno a causa del Fumo, oggi più di tre milioni. Fra trent'anni si calcola che la cifra sarebbe di 10 milioni di persone se le abitudini non cambieranno. In Norvegia circa 7.500 persone muoiono annualmente a causa del Fumo. L'eta' di maggiore concentrazione dei fumatori in Norvegia oscilla tra i 25- 54 anni. Nel 1973, anno d'inizio della campagna contro il fumo, si aveva in Norvegia il 42% della popolazione fumatrice in toto; 51% uomini e 32% donne. Dopo piu' di venti anni il numero dei fumatori e' ridotto del 7% ma solo tra gli uomini. Pare che difficilmente si potrà ottenere una ulteriore diminuzione dei fumatori. Un cambiamneto interessante si e' però registrato a livello di ceto sociale. Prima la maggiore percentuale di fumatori era tra la classi degli intellettuali e degli accademici. Oggi invece chi fuma appartiene ad un ceto basso e con poca istruzione.
Dott.G.Egidio D'Angelo
Nedre Enggt 11
6509 Kristiansund N., Norvegia

7. Errata corrige (una nota del direttore di "Salute" di Repubblica)
Gentili signori, ho letto la vostra newsletter e ho trovato una imprecisione nel sommario dedicato alla stampa. Vincenzo Zagà ha scritto una lettera (ma nel sommario sembra un articolo) che è stata pubblicata da "Salute" e non da "Repubblica". Gradirei una correzione. Grazie e cordiali saluti.
Guglielmo Pepe
Ha ragione. Provvediamo alla rettifica, scusandoci per l'imprecisione.
La redazione

8. Perché "Tabaccologia"? Chiede Zagà, risponde Molimard.
Il vicepresidente della SITAB (Società Italiana di Tabaccologia), dott. Vincenzo Zagà, ha chiesto al prof. Robert Molimard, ricercatore e presidente della "Societé de Tabacologie" francese, il perché del termine "Tabacologie", considerando che nel lessico italiano il termine "Tabaccologia" è del tutto nuovo e che secondo alcuni potrebbe essere di significato incerto.
Risponde il Prof. Molimard:
"Quando abbiamo fondato la nostra Società nel 1983, lo abbiamo fatto per promuovere la ricerca sul fenomeno che ci sembrava allora il più importante, quello della dipendenza dal tabacco. Per questo motivo l'abbiamo chiamata "Società di Studio della Dipendenza Tabagica".
Ci rendemmo conto poi che il titolo era troppo lungo, perciò qualche anno dopo l'abbiamo cambiato in "Societé de Tabacologie". Questo termine non esisteva prima in Francia come per voi succede ora in Italia ed abbiamo avuto lo stesso problema che avete voi. Tuttavia abbiamo considerato che il termine era corretto sul piano lessicale, allo stesso modo della maggiorparte delle discipline mediche. Certamente non è possibile trovare un termine in greco antico per designare il tabacco, ma questa parola è diventata universale a tal punto che non si capisce perché si debba pretendere che discenda dal greco! Ciò che è importante è che Tabacologie insista sull'aspetto scientifico riguardo al problema del tabacco, con un atteggiamento di oggettività e di neutralità. Un fumatore che consulti un tabaccologo non avrà mai l'impressione di trovarsi davanti a un giudice, o a un buon samaritano, piuttosto davanti ad un esperto che conosce bene la materia, in modo da potergli offrire consigli chiari e adatti al suo caso."

9. C'è chi pubblica le "GEA Newsletter"
In Internet:
www.dacos.it/salute, a cura del Dott. Paolo Madeyski (madeyski@dacos.it), San Donà di Piave.
www.tabaccologia.org, sito in allestimento della SITAB.
Su rivista:
Bollettino della SIA, Società Italiana di Alcologia - referente: Dott. Valentino Patussi, presidente (v.patussi@dfc.unifi.it).

10. Terapia "dolce" del Tabagismo: una proposta dall'Argentina
Dai naturopati arriva la proposta di un approccio non convenzionale al Tabagismo. La dott.ssa Liliana Gimenez, naturopata argentina, ha all'attivo una casistica di un centinaio di fumatori trattati con essenze floreali (Fiori di Bach, ecc.). Una sua intervista è pubblicata in Internet alla pagina: www.teklab.it/gea/bach.htm.

11. E i danni chi li paga?
Sarebbe ora che il Ministero della Sanità, tanto attento nel contenere i costi e nel recuperare parte della spesa sanitaria nazionale (persino multando i medici per eccesso di prescrizione), si facesse rimborsare dai monopoli di Stato le spese che il SSN sostiene per curare i cittadini colpiti da patologie connesse al Fumo.
In America, 46 Stati degli USA hanno ottenuto dall'industria del Tabacco un indennizzo di 206 miliardi di dollari (380 mila miliardi di lire). Hanno citato in giudizio l'industria del Tabacco anche Guatemala, Nicaragua, Venezuela, Bolivia e Thailandia, e ora anche l'Ucraina vuole soldi dai fabbricanti di sigari e sigarette.
(fonte: Medici Oggi, 9 Dicembre 1999, pag.501)

12. Giornata Mondiale contro il Tabacco (31 Maggio): che fate?
GEA Progetto Salute ha ricevuto un invito ufficiale a presentare una relazione al 2° Convegno sul Fumo organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità, presente il Ministro Rosy Bindi.
E voi cosa fate per la Giornata Mondiale contro il Tabacco? Se ce lo comunicate lo pubblichiamo. Inviateci indirizzi di posta elettronica di medici, amici, aziende, enti, ecc... a cui volete che inviamo gratuitamente questa e-newsletter.

13. Ultimo minuto
Sabato 1 aprile, Serata Rai1, condotta da Sposetti, ha affrontato il problema del Fumo ma in modo piuttosto squallido. I rappresentanti di Assotabacco dell'associazione fumatori non hanno avuto interlocutori con argomentazioni efficaci. Ancora una volta Rai1 dimostra leggerezza nell'affrontare il problema del tabacco.