Tabagismo & PFC 
 GEA-News  n. 18 - Dicembre 2000
 E-Newsletter divulgativa di GEA Progetto SaluteRiproduzione consentita citando la fonte
 completa di sito internet ed email. In collaborazione e con il patrocinio della SITAB.
 Distribuzione: 1.382 copie
 Collaborano a questo numero: Marco Menna, Domenico Enea, Vincenzo Zaga', Biagio
 Tinghino, Lidia Mangiaracina, Margherita Iavarone, Claudio Poropat, Marco Ramadori.
 Direttore: Giacomo Mangiaracina,  Mailing-List: Futur@.
 
Sommario

1.   EDITORIALE: Il Grande Fardello
 - di G.Mangiaracina
2.  DDL Veronesi. Ma quale proibizionismo? - di E.Zaga'
3.  Te lo do' io l'emendamento - di D.Enea
4.  Assemblea SITAB a Venezia. Ecco il direttivo
5.  Africa Civile - di M.Menna
6.  Conferenza sulle Droghe. La prima volta del Fumo - di G.Mangiaracina
7.  I segreti della Tabacco Connection (Panorama - di C.Abbate e B.Crimi)
8.  Nasce a Milano "Nicotine Anonymous" - Monica
9.  Nuove tecnologie: lo "speed bump" non farebbe male
10. Notizie & Indiscrezioni
11. Brasile. No a pubblcita' e sponsor, anche via internet
12. Fatta la legge... viene il difficile. Appello dal Sudafrica
13. Nell'Oman si fa sul serio
14. Ultima Ora: Olanda dopo l'Eutanasia

1. Editoriale: Il Grande Fardello
di GIACOMO MANGIARACINA
Si chiude pietoso il sipario sui misfatti di fine millennio. Anche sulla vergognosa finzione del "grande fratello", sollecitazione di comportamenti deteriori a beneficio dell'audience,  liberismo esasperato ed equivocato, difeso con unghia e denti dal patron Maurizio Costanzo, ma che propone in fondo solo modelli da copiare (al diavolo i valori e la riflessione comune e condivisa), reclutamento di giovani che ne spiano altri, guidati e strumentalizzati, alla ricerca di un improbabile riempitivo di vuoti. Tappe verso lo smarrimento, esempio eclatante di come, nella New Society, arretrano ogni giorno i confini della sopraffazione e della disattenzione generale.
In questa cornice un risalto assoluto spetta alla promozione del Fumo: gesti ripetuti in ogni occasione, pubblicita' gratuita e ad ogni costo che ti si infila sottopelle come un'acaro.
A completare il quadro deprimente di una societa' confusa, governata dai molti irresponsabili, ci mancava proprio il quasi ostruzionismo in parlamento al DDL Veronesi sul divieto di fumare nei locali pubblici. E il contrabbando? e la grande criminalita' organizzata che resiste impunita pure dinnanzi alle accuse pubbliche? Altro pugno allo stomaco, ma trattenete il fiato. Sul versante dello stato non ci sono ne' fondi ne' strategie globali. Sul versante dei produttori di sigarette ci sono fondi consistenti ed un lavoro incessante di conquista di nuovi mercati. Hanno assoldato 104 ricercatori per "rivedere" tutto il male che si dice sul tabacco. Sporca faccenda, ennesima vergogna incentrata sui luoghi comuni di un proibizionismo che non esiste, dal momento che esistono i tabaccai. Siamo poi sul grottesco quando veniamo a sapere che in Africa, Brasile e Oman i governi hanno approvato misure restrittive e coercitive per tutelare i non fumatori, la cui principale rappresentanza e' costituita dai bambini. In Italia, dove le logiche di governo e di potere coincidono, si vuole che fumino.
E proprio i giovani sono l'obbiettivo principale dei produttori di Fumo. La pubblicita' e' assolutamente orientata su di loro, e i giovani fumatori di 12-18 anni sono percio' logicamente aumentati. In un paese civile e democratico non ci sarebbe nulla di tragico in tutto questo se avessimo adeguati programmi educativi e di prevenzione da contrapporre. Ma non abbiamo neppure qualcosa da contrapporre al "grande fratello". Percio' la promozione e la vendita rimangono incontrastate. Cosi' registriamo perdite che non siamo riusciti ad ammortizzare: ancora 90 mila vittime (il contatore dei decessi da fumo in Italia lo trovate a www.tobaccovictims.org), un contrabbando incontrollabile, l'acquisto della Ferrari da parte della Marlboro in un clima di festa grande.
In questa cornice, l'assemblea nazionale della SITAB che c'e' stata a Venezia il 24 novembre scorso, mi ha riconfermato la responsabilita' della presidenza della societa' scientifica per i prossimi due anni. Ne sono onorato, ma con la consapevolezza del "grande fardello". Un punto a nostro favore: cresce la squadra degli operatori e dei ricercatori italiani piu' attenti al problema. Siamo pronti alla sfida del 2001?
 

2. DDL Veronesi. Ma quale proibizionismo?
di VINCENZO ZAGA'
La lotta al fumo dichiarata dal ministro Veronesi, era inserita in un ampio piano strategico che tendeva a considerare i costi per la sanità non più come una voce di spesa ma come un investimento necessario per la crescita del Paese che sarebbe utile e alla lunga produttivo sostenere da parte di tutti. Si voleva superare il concetto di Welfare State con quello di Welfare Community: dal concetto di Stato che dà assistenza e benessere a quello di una intera comunità che vi concorre e per farlo si assume precise responsabilità.
E' in quest'ottica che abbiamo accolto con soddisfazione il suo disegno di legge, che per la prima volta ha osato ribaltare l'assurdo ostentato principio della "libertà di fumare": si può fumare solo dove non si dà fastidio agli altri. E i trasgressori sono punibili con una multa da 50 a 300 mila lire mentre i responsabili dei locali con una multa da 1 a 3 milioni.
Non e' una posizione "integralista". Altro infatti sarebbe come scriveva Michele Serra (La Repubblica 8/7/2000) "Se lo Stato mettesse fuori legge, tout court, il tabacco, del quale, tra l'altro, è egli stesso il nostro provvido spacciatore. In quel caso sì, ci sentiremmo in diritto di ribellarci, perché abbiamo il diritto e la libertà, noi fumatori, di nuocerci come e quanto ci pare, e sfidare il cancro come a Pamplona quei giovani coglioni che si fanno rincorrere dai tori. Ma gli altri, effettivamente che c'entrano con i nostri conti privati, con la suzione, la fase orale e tutto il resto?". Il disegno di legge in questione è stato quindi da noi considerato un passo avanti molto importante nella strategia della Welfare Community perché ha messo al primo posto il diritto alla salute. Ovviamente lo stato deve tutelare anche la salute dei fumatori. E il nuovo disegno di legge prevede una massiccia campagna di prevenzione secondaria e terziaria nei confronti dei fumatori. L'unico punto debole semmai sarebbe quello di non avere ribadito la necessità di istituire sul territorio nazionale centri per la terapia del tabagismo. E ancora Serra: "Ben venga la legge, dunque, che ci aiuta a diventare educati almeno in questo. E pazienza se qualcuno inveirà a sproposito contro il famigerato Stato Etico, accusandolo di dirci quello che dobbiamo fare: in questo caso ci dice, lo Stato, solo ciò che non dobbiamo fare agli altri. Se poi questo è etico, pazienza".
[NDR: Mentre montavamo il pezzo, ricevevamo notizia che il DDL Veronesi era stato sommerso e bloccato da 110 emendamenti che lo avrebbero con molta probabilita' inabissato. Probabilmente lo stesso lunghissimo iter parlamentare non avrebbe fatto arrivare la proposta ai voti del Parlamento prima della fine della legislatura. Qualcuno ha una rifiorita voglia di emigrare o di cambiare lavoro. Altri di protestare, come nel caso del prof. Domenico Enea che riportiamo di seguito.]

3. Te lo do' io l'emendamento!
di DOMENICO ENEA
Il nostro non era cinismo quando affermavamo che  il disegno di legge Veronesi non sarebbe mai passato, o, se fosse avvenuto, lo sarebbe stato a costo di modifiche che ne avrebbero stravolto lo spirito e lo scopo.
Più di cento emendamenti presentati, in modo trasversale, prevedibilmente sui punti più qualificanti: la legge ha infatti il difetto insopportabile, per i nostri politici e azzeccagarbugli, di essere chiara e semplice: si vieta, in tutti i luoghi chiusi in cui si radunino persone, di ledere la salute dei non fumatori, e si prevedono vere multe per i trasgressori, peggio, si rende praticamente impossibile non fare le multe.
Veramente qualcuno pensava che le lobby del tabacco, che riescono a spostare da una parte all'altra l'esito di una votazione presidenziale negli USA sarebbero rimaste a guardare? In una nazione dove la corruzione è una delle più alte nel mondo occidentale, davvero si pensava che i nostri "onorevoli" non si sarebbero prestati a questo squallido gioco? Senza parlare degli utili idioti, che non mancano mai, magari convinti di essere molto furbi, in tutti gli ambienti: ricordiamo la reazione di un importante politico che, fumando in faccia a Veronesi, lo sfidò dicendo: non mi lascerò ghettizzare!
Ancora una volta si confondono le acque,  usando  termini impropri quali "proibizionismo", da parte di personaggi politici, che non possiamo pensare siano così ignoranti da non conoscere il significato delle parole.  Proibizionismo significa impedire la vendita di una sostanza, e ciò, naturalmente, nessuno può immaginare di proporlo, se è una persona democratica e realistica. Io, per esempio, sono ferocemente antiproibizionista per ogni tipo di sostanza (a patto che la vendita sia regolamentata), ma non per questo penso che si abbia il diritto di "farsi" o di sbronzarsi in una scuola o in una banca.
O ancora, cominciamo con la proibizione assoluta (ci sono proibizioni non assolute?) in luoghi come gli ospedali, dove ci sono soggetti deboli e malati (La Repubblica 19.12.00, pag.25): negli ospedali è già proibito, onorevole, solo che il divieto non può essere fatto rispettare, con le attuali regole, e con le multe da 4000 lire...
Malgrado tutto, sono sicuro che tutti coloro che sono impegnati in questa impari lotta contro gli interessi economici e la dipendenza da nicotina continueranno il loro lavoro, se possibile con maggiore motivazione ed entusiasmo.
 

4. Assemblea SITAB a Venezia. Ecco il direttivo
Venezia, Fondazione Cini, Isola di San Giorgio. L'acqua alta e la pioggia non hanno impedito il 24 novembre scorso la prima assemblea nazionale della SITAB. Diversi gli interventi e le proposte, questo il consiglio nazionale neo eletto:
  1. Giacomo Mangiaracina, medico igienista, Roma    (presidente)
  2. Vincenzo Zaga', pneumologo, Bologna                  (vice-presidente)
  3. Biagio Tinghino, SERT di Monza                           (segretario)
  4. Eugenio Sabato, pneumologo, Brindisi                  (tesoriere)
  5. Maurizio Laezza, pneumologo, SERT di Ferrara
  6. Domenico Enea, resp.clinico Policlinico senza Fumo, Roma
  7. Margherita Neri, Pneumologa, Varese
  8. Giovanni Invernizzi, SIMG / Istituto Oncologico Europeo
  9. Mario Del Donno, pneumologo, Parma

5. Africa civile
di MARCO MENNA
Dal 23 al 28 ottobre scorso, si e' tenuto a Nairobi (Kenia) il Congresso Africano sulla Programmazione e la Politica di Controllo del Tabacco. 84 delegati di 21 nazioni Africane di lingua inglese, di cui 17 membri di Parlamenti nazionali si sono incontrati per discutere dei problemi correlati al tabacco. Al termine dei lavori del Congresso è stata pubblicata una forte dichiarazione a favore del controllo del tabacco nei paesi africani, che ha riaffermato la dichiarazione di Lomé dove si erano in predecedenza riuniti i paesi africani di lingua francese. Queste sono in breve alcune delle raccomandazioni che il Congresso ha trasmesso ai vari stati africani:
1. Siano emanate legislazioni per prevenire l'uso del tabacco, in particolare nei bambini e nei giovani.
2. E' necessario proteggere i non fumatori dai fumo passivo.
3. Occorre aiutare i fumatori a smettere, in modo particolare le donne in gravidanza, e per ridurre gli effetti dannosi del Fumo in coloro che continuano a fare uso di tabacco.
4. Tutti coloro che sono coinvolti nella produzione e distribuzione del tabacco, ed in modo particolare le multinazionali, interrompano, come proposto dall'OMS, l'opposizione e l'ostruzionismo alle politiche per la salute a livello regionale, nazionale e mondiale.
5. Siano incoraggiate la collaborazione, la mobilitazione sociale e il lavoro di rete con una speciale attenzione alle organizzazioni non-Governative (ONG, ONLUS), ai giovani e alle associazioni professionali.
6. Istituire continue campagne d'informazione sui pericoli per la salute e i costi sociali ed economici dell'uso del tabacco, comprendendo informazione secondo la sensibilità locale, in modo particolare attraverso le scuole, la stampa, le strutture sanitarie e i mezzi tradizionali.
7. Investire risorse umane e finanziarie per l'applicazione della legislazione sul tabacco.
 
Che i paesi in via di sviluppo riescano a far tesoro degli errori dei paesi economicamente più avanzati? Vedremo.
 

6. Conferenza sulle Droghe. La prima volta del Fumo
Genova assediata da autonomi e antiproibizionisti. Non si era mai visto un pressing di tale portata intorno ai magazzini del cotone del vecchio porto, oggi restaurato e sede autorevole del Congresso. Polizia con scudi e manganelli in triplice fila, cose che non si vedevano dal sessantotto. Fuori tanti giovani ad osannare le canne e con la peggiore musica da discoteca ad altissimo volume, fino alla nausea. Dentro le polemiche che si sprecano, la spaccatura destra-sinistra, persino fraintendendo e ignorantemente i dati di rigore scientifico presentati dal ministro. Il pomeriggio del 28 vengo bloccato anch'io dalla polizia. Non passa chi non ha il cartellino. Dico che sono un relatore invitato e devo andarmi a registrare per avere il cartellino, disposto a dare ogni garnazia, documenti,... Non serve. Desisto e torno sui miei passi fra l'assordante caciara degli autonomi che danzano. C'e' uno strano odore. Vado a visitare l'acquario e mi rilasso.
La mattina di mercoledi' 29 c'e' bonaccia piatta. Il deserto e l'odore del porto. L'appuntamento e' per le 9. La storicita' del momento e' dovuta al fatto che per la prima volta la Conferenza affronta il tema dell'Alcol e del Tabacco. La sala "Bora" avra' un centinaio di posti e sono tutti pieni. Per fortuna tanti volti conosciuti. L'appuntamento era molto atteso. La Dott.ssa Pala ed il Dott. Marcomini aprono il convegno con le benedizioni del Ministero della Sanita'. E' il momento di parlare. Quando arriva il mio turno opto per l'approccio polemico. Funziona spesso, pochi dati scientifici, ma sicura maggiore attenzione che diventa massima quando do' del "deficiente" all'autore della norma secondo cui le campagne educative sul tabacco si farebbero con i fondi delle multe comminate ai trasgressori dei divieti. Qualcuno mi dira' poi che sarei stato fin troppo generoso.
G.Mangiaracina
[Per visionare e scaricare i documenti della giornata: www.gea2000.org]
Un altro testimone racconta:
A Genova, III conferenza sulle tossicodipendenze. Con Mangiaracina, Laezza e Forza abbiamo partecipato ai lavori della 10 sessione sugli stili di vita: Alcol, Tabacco e Psicofarmaci. Non vi racconto le vicissitudini. Siamo riusciti tuttavia ad inserire nelle raccomandazioni ufficiali (nel frattempo il titolo era cambiato in Alcol e Giovani...) un capitolo sul Tabacco (vedi www.genovaduemila.it) che farà parte del pacchetto di richieste al governo!
L'onorevole Livia Turco ha dichiarato ufficialmente che se ne farà portavoce convinta al Consiglio dei Ministri. E poichè la Conferenza dettera' le linee guida per tre anni, per una cenerentola non è proprio male.
Claudio Poropat

7. I segreti della Tabacco Connection
di CARMELO ABBATE e BRUNO CRIMI
Un rapporto esplosivo. Che, per la prima volta, svela coperture (in banca) e connivenze (nelle istituzioni) su cui hanno potuto contare i boss del contrabbando. E che punta il dito su chi avrebbe dovuto vigilare ma non l'ha fatto.
Agenti della Finanza in azione. Nel 1999, le forze dell'ordine hanno sequestrato 1.818 auto di contrabbandieri
La Philip Morris e la Reynolds curavano da Basilea l'esportazione di tabacchi lavorati attraverso tre società concessionarie. Questo circuito costituiva il canale di rifornimento dei contrabbandieri del tabacco». No, non stiamo parlando di uno stralcio del ricorso contro i due colossi della produzione di sigarette presentato in questi giorni dalla Commissione europea davanti ai giudici di New York. Del ruolo delle due multinazionali americane nel commercio delle bionde, infatti, si parlava già un anno fa in un documento ufficiale dello Stato italiano: una relazione della commissione parlamentare Antimafia, all'epoca presieduta dall'attuale ministro delle Finanze Ottaviano Del Turco, che riprendendo i fili di varie inchieste degli anni Ottanta rilanciava i sospetti sulle multinazionali. Un dettagliato rapporto sulla situazione malavitosa pugliese e sui suoi riscontri montenegrini e albanesi, datato 13 luglio 1999 e inviato ai presidenti di Camera e Senato il 16 luglio. Ma rimasto per tutto questo tempo inspiegabilmente «segreto». Per quali ragioni? Del Turco (intervista nella pagina accanto) individua i fattori nella «sottovalutazione del problema, in una congiura del silenzio da parte delle istituzioni e della magistratura, e in collusioni tra inquirenti e organizzazioni malavitose».
Panorama ha potuto prendere visione del rapporto. Sono 53 pagine di notizie, inquadrate storicamente, che rappresentano l'inedita faccia italiana dei grandi traffici con l'altra sponda dell'Adriatico. E non si tratta semplicemente di sigarette, ma anche di droga, armi, prostituzione, immigrazione clandestina. Il rapporto da un lato conferma le inchieste condotte da Panorama sia in Montenegro (dal novembre '98), sia in Albania (dal gennaio '99); dall'altro getta una luce sinistra sulle attività della sacra corona unita, sui suoi guadagni iperbolici, sulla connivenza di certe banche ma anche di alcuni settori di polizia, carabinieri e Guardia di finanza. Un mondo di corruzione e di violenza che la magistratura ha cercato di controllare e di contrastare, non sempre con successo.
Nell'affrontare gli aspetti internazionali dell'attività mafiosa italiana, la relazione firmata da Del Turco usa alcune precauzioni di linguaggio. Parla di «alti responsabili» montenegrini e albanesi e non fa i nomi di presidenti, di primi ministri, di capi della polizia.


8. Nasce a Milano "Nicotine Anonymous"
E' nata a Milano "Nicotine Anonymous", un'associazione che fonda il suo programma negli ormai celebri "12 passi" degli Alcolisti Anonimi. Il programma in questione invece concerne il recupero dalla dipendenza da Nicotina in tutte le sue forme, lo scopo è trasmettere il messaggio al fumatore vittima della sua dipendenza. Non ci sono quote o tasse per essere membri, l'associazione e' autonoma e si sostiene con i contributi degli aderenti.
Le riunioni si svolgono a Milano il martedi alle 18.30 presso la chiesa del SS. Redentore, via Pl da Palestrina, 5.
Monica (8 mesi e due settimane che non fuma) <monica115@supereva.it>
 

9. Nuove tecnologie: lo "speed bump" non farebbe male
Si chiama "speed bump" la nuova tecnica usata dalla Philip Morris per evitare che la fiamma continui a bruciare la carta delle sigarette quando non si aspira. La carta e' stata modificata chimicamente per renderla non-autocombustibile con un procedimento, sperimentato in vitro e in vivo, che i ricercatori della PM giurano non comporta incremento di rischio per la salute.
Se le cose stanno veramente come dicono, dovrebbero usare questa tecnologia per tutte le sigarette, ma la pubblicizzano solo per le Merit, non per le Marlboro. Probabilmente perche' le Merit lo scorso anno hanno avuto una caduta dell'8 per cento sulle quote di mercato, mentre quello delle Marlboro si mantiene piuttosto stabile. Percio' la nuova tecnologia avrebbe lo scopo di dare ancora una lisciata all'immagine della casa madre. Per vendere piu' Merit.
Fonte: Gregory N.Connolly (gregconn@ix.netcom.com)
 

10. Notizie & Indiscrezioni
  • Il 2 dicembre si e' tenuto al San Giovanni di Roma il primo convegno dell'area preventiva dell'Associazione Cardiologi Ospedalieri organizzato dalla referente per l'area Dott.ssa Gabriella Greco. La tavola rotonda conclusiva ha ribadito la necessita' della formazione del cardiologo nel trattamento del tabagismo.
  • Il 18 dicembre, si terra' a Monza, con il patrocinio della SITAB, un convegno che mettera' al vaglio le metodologie di approccio al tabagismo. (Info: btinghi@tin.it)
  • "Nel 1995, il Gruppo BAT ha venduto piu' di 670 miliardi di  sigarette, incrementando la distribuzione mondiale del 12.4 per cento."
    Fonte: "FactFile," BAT Industries, 1996.
    Da R.Hammond (www.globalink.org).
  • Una task force di 104 ricercatori di tutto il mondo sono stati ingaggiati dalla Philip Morris  per una revisione dei dati scientifici relativi al tabacco. Una precedente iniziativa era gia stata fatta nel 1988 a Londra. La lista dei nomi e delle qualifiche, da noi rilevata, e' stata preliminarmente esaminata dal prof. Simon Chapman, dell'Universita' di Sidney ed editor della rivista "Tobacco Control", il quale ha dichiarato che non si tratta di ricercatori di prestigio, e niente affatto noti per ricerche di rilievo. Tuttavia gli esperti di Globalink stanno continuando ad esaminare i curricula e gli studi realizzati da questi ricercatori.

11. Brasile. No a pubblcita' e sponsor, anche via internet
Nel pomeriggio del 21 novembre scorso il Senato brasiliano ha approvato il decreto sostitutivo al progetto di legge del Ministro della Sanita', che proibisce la pubblicità dei prodotti del tabacco. Il divieto comprende la stampa, la cartellonistica commerciale e i programmi Radio-TV. Il testo poibisce anche la sponsorizzazione di eventi culturali e sportivi da parte delle industrie del tabacco, e concede due anni per portare a conclusione ogni contratto di sponsorizzazione sportiva. E' stata invece liberalizzata la vendita via internet, ma con restizioni della pubblicità. A causa di alcune modifiche la legge deve tornare alla Camera, ma probabilmente sarà firmata presto dal presidente del Brasile.
(Vera Luiza da Costa e Silva)
 

12. Fatta la legge... viene il difficile. Appello dal Sudafrica
Dal primo febbraio 2001 il Sud Africa avra' la legge che vieta di fumare in tutti i luoghi pubblici "indoor", cioe' chiusi, fatta eccezione per le aree appositamente designate per i fumatori che non dovranno essere comunicanti con le aree no-smoking.
"Stiamo percio' lavorando ad un programma di sviluppo che consiste in una campagna di informazione attraverso i Media ed in un corso di aggiornamento sulla salute ambientale per operatori in formazione", ci comunica il leader del Council Against Smoking, dr Yussuf Saloojee (ysalooje@iafrica.com). "Vorremmo comunque sapere se vi sono esperienze di situazioni analoghe in altri paesi del mondo per sapere come muoverci in proposito, per non commettere passi falsi. Come e' stato spesso detto, promulgare una legge e' relativamente facile, il difficile e' sempre il come farla osservare. Cosi' ora ci troviamo nella parte piu' complessa dell'opera."
 

13. Nell'Oman si fa sul serio
L'amminstrazione municipale della citta' di Muscat, nell'Oman, ha fatto partire una campagna contro la pubblicita' del tabacco in negozi e bazar. I trasgressori sono multati e sottoposti ad altre misure disciplinari. Inoltre i cittadini vengono incoraggiati a segnalare le eventuali vilazioni attraverso una linea diretta con l'amministrazione comunale. Cio' aiutera' a ridurre l'impatto che la pubblicita' delle sigarette ha sulle vendite.
Hassan Al-Lawaty - Oman
Fonte: ICAT International Coalition Against Tobacco
 

14. Ultima Ora: Olanda dopo l'Eutanasia
Il Ministro della Sanita' Olandese Borst ha ufficialmente annunciato che presto presentera'  una legge per garantire posti di lavoro smoke-free. Fumare sara' vietato in tutte le aree dove ci siano piu' di una persona al lavoro, e verranno considerate anche aree apposite per fumatori. In piu' sono in arrivo proposte di divieto della pubblicita' di prodotti a base di tabacco e specifiche obbligatorie sul contenuto di catrame e nicotina tabacco per sigarette da arrotolare.
Fonte: Trouw, 1 December 2000 - Dutch Non-smokers' Association
http://www.antenna.nl/nietrokers

"Il Tabacco è la droga delle pari opportunità per eccellenza:
uccide adulti, bambini e non-fumatori." 
di Michele Wronski
Wachusett Board of Health Tobacco Program Holden, MA  USA
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