Tabagismo & PFC 
 GEA-News  n. 20 - Febbraio 2001
 E-Newsletter divulgativa di GEA Progetto SaluteRiproduzione consentita citando la fonte
 completa di sito internet ed email. In collaborazione e con il patrocinio della SITAB.
 Distribuzione: 1.496 copie
 Collaborano a questo numero:  M.Menna, G.Invernizzi, B.Tinghino, E.Calvi, L.Gimenez,
 L.Mangiaracina, E.Passanante, S.Fedele, R.Mazza, R.Boffi, L.Murru, E.Majno.
 Direttore: Giacomo Mangiaracina,  Mailing-List: Futur@.
 
Sommario
 
1.   EDITORIALE: Essere Maria Teresa, oggi - di G.Mangiaracina
2.  Ricordando Arnao - di M.Menna
3.  Da Milano, 400 Professionisti Antifumo - di E.Calvi
4.  Multimediando: interviste sul web
5.  Consulta sul Tabagismo: facciamo il punto
6.  Istituzioni senza Fumo - di Mazza, Boffi, Invernizzi, Murru, Majno
7.  I pacchetti devono indicare gli ingredienti
8.  Periodontite da Fumo - Le Scienze
9.  Scuole senza Fumo in Piemonte - di E.Passanante
10. Prevenzione Oncologica - di G. Invernizzi
11. Due anni fa in Slovenia fu festa di non-fumatori
12. Quant'e' familiare "Tabaccologia"!
1. Editoriale: Essere Maria Teresa, oggi.
di GIACOMO MANGIARACINA
Maria Teresa ha 38 anni, terapista della riabilitazione e moglie di un medico. Ha smesso di fumare da tre settimane ed è scivolata in una forma di depressione con tratti aggressivi nei confronti delle persone che le stanno accanto. Una situazione difficile da gestire in un contesto familiare e pure lavorativo. Nella sua famiglia di origine hanno fumato i genitori (poi hanno smesso in età matura) e fumano i fratelli. Teresa ha praticamente vissuto un'infanzia immersa nel fumo di tabacco. E non riuscendo a crearsi uno scudo di difesa adeguato, e' diventata inevitabilmente fumatrice a 16 anni.
Ma come è iniziata questa storia? Come spesso succede ai fumatori, Teresa pensa ad un certo momento di provare a smettere di fumare, ma come agire? Dopo qualche tentativo scomposto ed improntato sul fai da te, un amico la incoraggia a recarsi presso una struttura ospedaliera. Qui viene sottoposta a visita, le viene prescritta una terapia con Bupropione ed un controllo una volta ogni 15 giorni. Dopo tre settimane Teresa dimostra di non tollerare bene il farmaco ed è in pieno panico. Che fare? In ospedale sono a corto di cartucce, e quando il marito propone alla moglie di venirmi a trovare in studio, Teresa accetta.
E qui inizia il percorso critico di questa vicenda.
La struttura a cui Teresa si e' rivolta, è rinomata fra gli ospedali romani, e sembra che il medico sia un serio professionista specializzato nelle malattie respiratorie. Eppure qualcosa non sembra funzionare. Non ha certamente funzionato la modalità di approccio basata sul farmaco, non funziona la modalita' di intervento, non funziona la scarsa preparazione del medico al tipo di intervento, nonostante la buona volonta' e la capacita' professionale.
Il trattamento della dipendenza tabagica non puo' essere affrontato su un piano di omogeneita' di intervento, e pertanto e' materia da professionisti con una preparazione ad hoc. Vale a dire che non basta essere medici o psicologi per sapere dove mettere le mani. Occorre assimilare nuove conoscenze e nuove metodologie di approccio al problema. Con tutta umilta' il professionista deve riconoscere che la materia merita approfondimento di conoscenza e di esperienza, e che l'improvvisazione non paga. Lo devono riconoscere anche le aziende del farmaco, che devono puntare primariamente sulla formazione del medico piuttosto che su tradizionali strategie di marketing. Ed in effetti la Knoll, che in Italia distribuisce con Glaxo il Bupropione (Quomem, Zyban), sta dimostrando di percorrere la strada giusta avviando 400 specialisti a Milano, per un programma di formazione organizzato dall'Istituto Europeo di Oncologia.
E Teresa? Si prepara ad un nuovo itinerario di cambiamento, con pazienza, rinnovata speranza, e con la certezza di essere in buone mani. Mentre questa rinnovata condizione la rassicura, noi rimaniamo in allarme. Il futuro della tabaccologia e della lotta al tabagismo passa anche dall'acquisizione di nuove competenze su una patologia che ancora, persino negli ambienti medici viene ancora definita "vizio". Ci si muoverebbe davvero male se istituzioni, enti, ordini professionali e societa' scientifiche non ridanno giusta forza ad un verbo appropriato: formazione.
 

2.  Ricordando Arnao
di MARCO MENNA
Qualcuno si commuove in redazione nel ricordare Arnao.
Medico, nato a Milano nel 1926, e' deceduto il 14 novembre 2000. E' stato impegnato nella ricerca sulla politica della droga dagli anni 70. E' stato membro della redazione di "The International Journal of Drug Policy" di Liverpool e responsabile scientifico di Forum Droghe.
Principali pubblicazioni:
Rapporto sulle droghe (1983) Feltrinelli
Erba proibita. Rapporto su hashish e marijuana (1983) Feltrinelli
Cocaina. Storia, effetti, cultura, esperienze (1983) Feltrinelli
La Droga Perfetta. Rapporto sul tabacco da fumo (1983) Feltrinelli
Il dilemma eroina. Rituali e ricerche (1985) Feltrinelli
Perché legalizzare la droga significa ridurne la pericolosità, nel volume Legalizzare la droga. Una ragionevole proposta di sperimentazione a cura di Luigi Manconi (1991) Feltrinelli Cocaina e crack. Usi, abusi e costumi (1993) Feltrinelli
Proibito capire. Proibizionismo e politica di controllo sociale (1990) Gruppo Abele
Proibizionismo, antiproibizionismo e droghe (1992) Stampa Alternativa millelire
Tutte le droghe del presidente (1996) Sperling e Kupfer
La droga in cento parole (1999) Baldini&Castoldi
  • A distanza di quasi 18 anni il saggio "La Droga Perfetta" rappresenta ancora oggi un manuale di riferimento per quanti si accostano alla conoscenza dei fatti e dei misfatti del tabacco.

3. Da Milano, 400 Professionisti Antifumo
di ELENA CALVI
E' vero che in questo momento sul Fumo è importante attivarsi e muoversi perchè il terreno è ricettivo ma è altrettanto vero che è difficile trovare professionisti che abbiano voglia di impegnarsi. Come Sanità senza Fumo (SSF), associazione non profit e costola dell'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e del prof. Veronesi già da cinque anni, ci muoviamo su più fronti tra cui quello della formazione di medici che vogliono fare terapia antifumo. Ci rendiamo conto che 'insegnare' oggi terapia antifumo non è più sufficiente. Se si vuole fare 'cultura' sul tema, coinvolgere medici ed operatori sanitari, produttori di farmaci e pubblico/pazienti, si deve, giocoforza, allargare il tiro. Chi si occupa di Fumo, quindi, lo deve fare a 360°: sul piano clinico-terapeutico, sociale, politico, della comunicazione,... e con un discreto livello di consapevolezza. Da qui nasce l'idea del Master, organizzato dall'IEO e da SSF come braccio operativo, sponsorizzato dalla casa farmaceutica Knoll. Questa si occuperà di convogliare allo IEO, nelle date previste, circa 100 specialisti per volta, per un totale di 400,
provenienti da tutta Italia, scelti con alcune caratteristiche, che verranno formati come professionisti antiFumo. Lo sforzo, come si può intuire, è notevole. E' però notevole anche quello che 'restituiamo' loro e che in questo momento, in Italia, e forse in Europa, difficilmente possono trovare. L'idea cardine è che i partecipanti al Master, che usciranno con una patente dello IEO, potranno chiamarsi professionisti antifumo. C'è sempre più necessità di medici in grado di rispondere ad una sempre crescente richiesta da parte del pubblico, ma anche del privato, di diventare smoke-free, e quindi, accanto alle policy antifumo si vogliono creare professionisti capaci di lavorare, anche su grandi numeri di persone, che sappia gestire la disassuefazione per quanti lo richiedono. Larga parte del programma è dedicata all'interattività tra medico e paziente, gestita da esperti sulla comunicazione e sull'ascolto che daranno, a ciascun partecipante, un feed back sulleproprie capacità già in atto e su quelle da ... migliorare. Ogni sessione di master è divisa in tre moduli (mercoledì pomeriggio, giovedì tutto il giorno, e venerdì mattina). Le date sono : 21-22-23 febbraio, 21-22-23 marzo, 28-29-30 marzo e 11-12-13 aprile. La partecipazione al Master è estesa a tutti i medici specialisti che, facendo prevenzione primaria o secondaria sui propri pazienti, desiderano 'attrezzarsi' in modo più strutturato e d efficace - pena il fallimento (del paziente) e la frustrazione di entrambi (medico e paziente). La frequenza è obbligatoria e, al fine del posibile accreditamento nei Crediti Formativi, al termine delle sessioni verrà fatto un apposito test di valutazione (soprattutto sulle motivazioni a fare interventi anti-Fumo).
[Elena Calvi - resp. Medico Sanità Senza Fumo - Istituto Europeo di Oncologia, Milano]
 

4. Multimediando: interviste sul web
1 miliardo e 200 milioni: tanti sono i fumatori nel mondo, praticamente un quinto della popolazione. 4 milioni di persone ogni anno muoiono a causa del fumo, 90 mila solo in Italia. 16 milioni di italiani fumano, in media, 14 sigarette al giorno, spendendo 1.825.000 lire a testa in un anno. Ma quasi l'80 per cento degli italiani "innamorati" della sigaretta vorrebbe smettere: per aiutarli è nato il "Progetto fumo", voluto da Aipo (Associazione italiana pneumologi ospedalieri), Fimmg ( Federazione italiana medici di famiglia) e Federfarma (Federazione nazionale unitaria dei titolari di farmacia italiani).
Su "Essere&Benessere" il dottor Eugenio Sabato, coordinatore nazionale Aipo del Gruppo  Fumo e membro del direttivo nazionale della Sitab, spiega quali sono le conseguenze del fumo sulla salute, perché è importante smettere di fumare, e cosa fare.
 
[Il file audio della trasmissione puo' essere scaricato all'indirizzo sotto riportato:
 

5. Consulta sul Tabagismo: facciamo il punto
Un lavoro paziente e accurato, una tela ben tessuta. E' cosi' che potrebbe essere definita in prima battuta la Consulta Nazionale sul Tabagismo. Un tavolo attorno al quale nel 2000 si sono seduti rappresentanti di organismi diversi, istituzionali e non, per lavorare su tematiche specifiche fra cui prioritaria la costituzione di una societa' scientifica, la costituzione di un corpo compatto che incrementi il potere di negoziare con le istituzioni e gli alti livelli della sanita' italiana, e lo sviluppo di strategie comuni di lotta al tabagismo. Alla base di questo progetto l'impegno di Maurizio Laezza, pneumologo, coordinatore dei programmi tabagismo della Regione Emilia Romagna e creatore del Centro Antifumo di Ferrara, Giovanni Forza, psichiatra del SERT di Padova e membro del Gruppo di Interesse sul Tabagismo (GITab), e Giacomo Mangiaracina, igienista, presidente della Societa' Italiana di Tabaccologia (SITab). Il lavoro comune ha permesso sicuramente di raggiungere il primo obbiettivo concreto, quello della societa' scientifica. Lo scorso novembre il GITab diramava un comunicato con cui annunciava l'intenzione di confluire nella SITab, e appena qualche giorno fa, alla Regione Emilia Romagna, che ha assunto il ruolo di istituzione guida, si e' cercato di dare un profilo organico e legale alla Consulta. Si vuole una struttura snella e rappresentativa del panorama italiano di organismi che sono parte in causa, o che intendono esserlo, nei programmi di controllo del tabagismo. Al tempo stesso si e' concordato un documento da presentare ai parlamentari italiani. Per ulteriori informazioni: www.tabaccologia.org
 

6. Istituzioni senza Fumo: cambiare si puo'
Non è facile trasformare un’istituzione italiana in un’area “smoke free”. Lo sanno benissimo l’attuale ministro della sanità Veronesi e il presidente della Lega di lotta contro i Tumori, Ravasi, che non anni fa convocarono nell’aula magna tutti i medici, infermieri, amministrativi dell’Istituto Nazionale Tumori per iniziare una campagna anti-fumo. All’incontro si presentarono in sette, e ll’idea fu accantonata in attesa di tempi migliori. Abbiamo riprovato con una serie di iniziative, culminate poi il 1° gennaio 2000 nella dichiarazione, affissa  in tutti i locali: “Questo è un luogo di ricerca e di cura, è vietato fumare”. Questa volta l’impatto è stato diverso, oggi è difficile vedere un camice bianco con la sigaretta in bocca, il fumo è tollerato solo all’aperto, ma soprattutto siamo riusciti a cambiare il clima: si è affermato che il primo diritto dei dipendenti e dei cittadini è quello di non essere costretti a respirare il fumo di sigaretta e non quello di fumare dove e quando uno voglia. La campagna “Istituto senza fumo” coordinata dal Direttore Sanitario è diventata una presenza costante con le sue iniziative e i suoi incaricati nella quotidianità del lavoro di cura e ricerca.
I passi fondamentali di questa esperienza sono stati:
1. La presa di coscienza e la piena titolarità dell’iniziativa da parte della dirigenza: la campagna è stata annunciata con una lettera personalizzata ad ogni dipendente e ripresa con un’assemblea pubblica in cui il Commissario Straordinario, il Direttore Scientifico e il Direttore Sanitario hanno risposto alle obiezioni e dichiarato ufficialmente che la scelta anti-fumo dell’INT è assolutamente fondamentale per il senso stesso del lavoro di cura e ricerca. Le nuove norme vengono confermate da un questionario somministrato ai dipendenti da cui risulta una forte maggioranza favorevole ad eliminare il fumo da tutti gli ambienti di lavoro.
2. La capacità di mantenere tutti i locali liberi dal fumo di sigaretta è entrata a pieno titolo tra i requisiti di valutazione di ogni responsabile di unità operativa o di ufficio e quindi nella valutazione periodica di ogni dirigente.
3. I dirigenti si avvalgono dell’aiuto di un gruppo specifico di dipendenti che per le loro mansioni (capi ufficio, capi sala) e/o per motivazione personale diventano i responsabili della campagna e con la loro presenza dissuasiva assicurano l’intervento anche nei luoghi “difficili”: corridoi, scale etc.
4. Si ricerca la collaborazione di altre forze qualificate: l’Istituto partecipa a “Progetto A.MI.CO (Approccio alla MIsurazione del CO)” della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) per utilizzare la misurazione del monossido di carbonio come azione e intervento motivante e dissuasivo per i fumatori e confermante per i non fumatori. Nella giornata mondiale anti-fumo si organizza la misurazione del CO a più di 500 persone fra dipendenti, pazienti e visitatori. A ciascuno viene consegnato un regolo interpretativo e viene offerta l’opportunità di un colloquio con uno psicologo della Lega contro i Tumori o con il nostro pneumologo. L’iniziativa viene ripetuta con i medici di base presenti ad un corso d’aggiornamento e in una piazza centrale di Milano in collaborazione con la Croce Rossa Italiana.
5. Si indirizzano i fumatori che vogliono smettere ai corsi per la disassuefazione organizzati dalla Lega contro i Tumori.
6. Si inizia un progetto di ricerca e intervento su stress. fumo e condizioni di lavoro, in collaborazione con la Società Italiana di Psico-Oncologia (SIPO). Si tratta di un intervento sul tema del burn-out in oncologia e la sua relazione con l’abitudine al fumo, rivolto a un gruppo di dipendenti a cui viene proposto un percorso di riflessione e momenti di esercizi psicocorporei sul tema dello stress lavorativo e dell’abitudine autodistruttiva al fumo.
 
L’intervento ha prodotto un indubbio cambio ambientale e d’immagine dell’istituzione. Ad un anno dall’inizio della campagna si procederà anche ad una valutazione dell’incidenza dell’abitudine al fumo con la riproposizione del questionario che dovrebbe fornire anche una valutazione dell’impatto delle iniziative sui singoli dipendenti. In questo momento l’equipe della campagna sta procedendo a organizzare nuovi interventi per reiterare la scelta istituzionale e si propone in stretta intesa con il progetto AMICO dei medici di base della SIMG di utilizzare il know how acquisito nella campagna per costituire una task force di intervento presso altre istituzioni od aziende desiderose di entrare nel circuito dei luoghi smoke free per promuovere la propria immagine e soprattutto, la salute di dipendenti e cittadini.

Mazza Roberto, IP Ufficio Relazioni con il Pubblico Istituto Nazionale Tumori
Boffi Roberto, Pneumologo Istituto Nazionale Tumori
Invernizzi Giovanni, Medico di base (Società Italiana di Medicina Generale)
Murru Luciana, Psicologa e Psicoterapeuta, Istituto Nazionale Tumori
Majno Edoardo, Direttore Sanitario, Istituto Nazionale Tumori, Milano
 
Alleghiamo una serie di documenti sulla nostra esperienza: la delibera e il regolamento, le lettere sull’argomento inviate ai dipendenti e ai pazienti, alcuni modelli di lettera di invito ad adeguarsi alle norme….
 

7. I pacchetti devono indicare gli ingredienti
Un emendamento approvato dalla commissione Affari Sociali della Camera prevede che sui pacchetti di sigarette dovranno venire indicati tutti gli ingredienti, sia in termini assoluti sia in
percentuale. Le sostanze che favoriscono un maggior assorbimento di nicotina dovranno essere indicate a parte. Le confezioni prive di indicazioni saranno tolte dal commercio.
Commento:
Speriamo che fra gli ingredienti da indicare non si dimentichi di mettere il Polonio-210, che in ogni sigaretta è presente in quantità pari a 75 mBq. La radioattivita' del tabacco e' un argomento di rilevante importanza scientifca, dai riscontri fortemente penalizzanti sulla salute. Su suggerimento di Mangiaracina, con il prof. Gattavecchia dell'Universita' di Bologna, stiamo vedendo se e' possibile fare una stima della radioattività alfa presente nel Fumo.
Dott. Vincenzo Zaga'
[Pneumologo, vicepresidente SITab, OMS - MCAP Healthy Cities Project]

8. Periodontite da Fumo
La periodontite è un processo infiammatorio acuto o cronico che colpisce il periodontio, il tessuto che riveste la parete interna degli alveoli dentali. È caratterizzato da dolore per pressioni anche lievi sul dente interessato ed è causato dalla risposta immunitaria dell’ospite nei confronti dei batteri della placca sottogengivale e del tessuto distrutto.
Una ricerca pubblicata sul «Journal of Periodontology», ha riguardato 705 fumatori in età compresa tra 21 e 92 anni, ex fumatori, ed un gruppo di controllo di non fumatori. Il risultato  inequivocabile e' stato che nel 17,6 per cento dei fumatori abituali e degli ex fumatori è stata riscontrata una periodontite in forma grave o moderata, una percentuale tripla rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, l’incidenza di perdita di denti è risultata quattro volte superiore. I risultati della ricerca parlano chiaro. La periodontite può sembrare un rischio limitato rispetto agli altri danni del fumo come il tumore ai polmone e i disturbi cardiovascolari. Invece può causare danni anche gravi, e deve essere tenuta in conto seriamente. Un motivo in più che dovrebbe indurre i fumatori a cercare di smettere.»
[Fonte: Le Scienze S.p.A. - 09.01.2001 http://www.lescienze.it/index.php3?id=2168]

Commento:
Non per sminuire l'importanza dell'apparato dento-parodontale e di chi si dedica a studiare e a fare ricerca scientifica sull'argomento, ma la conseguenza più importante del fumo di sigarette, sigari, pipa e canne è il cancro orale.
1)  sesto tumore maligno fra i piu' frequenti nell'uomo
2)  l'unico a non vedere decrescere le percentuali di incidienza a mortalità negli ultimi 20 anni
3) dopo 5 anni dalla diagnosi, sopravvive meno del 50% dei pazienti
Dott. Stefano Fedele (stfedele@unina.it)
Dip. di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo-Facciali
Facolta' di Medicina e Chirurgia - Universita' di Napoli "Federico II"

9. Scuole senza Fumo in Piemonte.
Fondi stanziati, i primi di febbraio si parte in otto scuole di Torino e provincia, 4 medie e 4 superiori. Anche la Sitab piemontese vuole sperimetare questo progetto in alcune scuole di Novara. La Regione Piemonte sta inoltre realizzando alcuni progetti di educazione alla salute: Ospedali senza Fumo, "Ama te stesso" per sensibilizzare a smettere di fumare, a prevenire lo stress, ad un'alimentazione più corretta, all'attività fisica, affidati però a messaggi pubblicitari su La Stampa e a depliant a larga diffusione. Noi abbiamo proposto, allargando il progetto e con una formazione on-line, "Scuole senza Fumo". Vedremo gli sviluppi.
[Dr. Emanuele Passanante, psicologo, psicoterapeuta, Centro Psicologico Didattico, cpd@iol.it - http://www.psicologiasalute.it]
Nelle prossime Gea-News i dettagli sui progetti della SITAB - Piemonte.
Intanto alcune "schegge" sui nuovi servizi di IOL-News2000 che ci riguardano:
http://news2000.iol.it/index_speciale.jhtml?speciale=fumo&pagina=pag6

10. Prevenzione Oncologica
Un contributo divulgativo alla prevenzione oncologica a cura di Invernizzi e collaboratori, e' in linea alla pagina web: http://www.gea2000.org/nosmoke/documenti/prevenzioneIEO.rtf
(attendere qualche istante che il documento venga scaricato).
 

11. Due anni fa in Slovenia fu festa di non-fumatori
La "Festa dei Non-fumatori" e il Meeting dell'Assemblea Generale dell'Unione Europea dei Non-fumatori (EUN) si sono tenuti nell'Agosto del 1998 a Maribor in Slovenia, con il patrocinio del Ministero della Sanità Sloveno, dell'EUN e dell'Unione Internazionale Contro il Cancro (UICC). Una dichiarazione sul tema venne rivolta alle Nazioni Unite, all'OMS e all'Organizzazione Internazionale del Lavoro. Inoltre furono presentate iniziative per la costituzione di una Assemblea Mondiale dei Non-fumatori e per la Carta dei Diritti dei Non-fumatori. La "Festa dei Non-fumatori" ha fornito uno sguardo d'insieme sulle attività che vengono svolte nei paesi europei concernenti tre aree in particolare: la prevenzione del Fumo, la legislazione sulla tutela dal fumo passivo, ed il contrabbando di sigarette. I rappresentanti sloveni hanno discusso le attività associate all'approvazione della legge slovena sul tabacco che ne limita l'uso in Slovenia.
[fonte: UICC - http://www.nots.it/uicc-news/199903-07.htm]
 
12. Quant'e' familiare "Tabaccologia"!
La parola "Tabaccologia" e' sempre piu' familiare nel nostro paese. Da una ricerca su Altavista.it sono state evidenziate 227 ricorrenze in 30 siti che ne parlano. Non e' male se consideriamo che fino a Dicembre del 1999 la parola non esisteva. Non esiste ancora nel vocabolario, ma qualcuno e' disposto a giurare che ci sara' in un prossimo futuro. In Francia invece la parola "Tabacologie" esiste dal 1986. Auguri.
Per maggiori informazioni sul termine: www.tabaccologia.org/tabwhy.html
 

"Il Tabacco è la droga delle pari opportunità per eccellenza:
uccide adulti, bambini e non-fumatori." 
di Michele Wronski
Wachusett Board of Health Tobacco Program Holden, MA  USA
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