1. EDITORIALE: Normalita' dello
Scemo
di GIACOMO MANGIARACINA
Nel numero di "Lancet" di fine marzo 2001 sono stati
presentati e messi a confronto i risultati di due studi realizzati dalla
Societa' Europea di Cardiologia, sulla prevenzione secondaria della cardiopatia
ischemica. Gli studi fanno parte del progetto denominato
"EURO-ASPIRE", il primo realizzato dal 95 al 96, il secondo dal 99 al 2000.
Hanno coinvolto nove nazioni tra cui l'Italia. Lo studio aveva lo
scopo di valutare quali cambiamenti ci fossero stati in determinati
soggetti prima e dopo un ricovero ospedaliero per problemi cardio vascolari
seri. I soggetti in questione, 3.569 nel 1° studio, e 3.379 nel 2°, sono
stati intervistati sei mesi dopo essere stati dimessi dall'ospedale, dopo
un ricovero per infarto acuto, o ischemia coronarica, o per eseguire un
intervento di angioplastica o by-pass coronarico.
Mettendo a confronto di dati ne e' venuto un quadro
preoccupante. Non solo molti dei fattori di rischio non si sono modificati
nonostante l'evento morboso fosse di rilevante gravita', ma addiritttura la
percentuale di obesita' passa dal 25,3% del primo studio al 32,8% del secondo,
mentre l'abitudine al fumo rimane sostanzialmente invariata. In
altre parole, la gravissima batosta subita non modifica sostanzialmente le
abitudini del soggetto. Si riduce invece il colesterolo. Non per effetto
di adeguati cambiamenti dello stile di vita, ma perche' i soggetti
preferiscono assumere i farmaci. Si e' evidenziato infatti un enorme incremento
del consumo di statine (farmaci anticolesterolo), dal 18% della prima inchiesta,
al 58% della seconda, ed anche un incremento significativo del consumo di
beta-bloccanti (dal 54 al 66%).
Cosa vuol dire tutto questo? Nello stesso articolo di
"Lancet" ci si chiede ovviamente perche', e sarebbero
stati individuati due ordini di motivi.
1. Da un lato un difetto di
comunicazione tra medici di famiglia e ospedali, tra medici e dirigenza
sanitaria, per cui le linee guida non sono accettate, o non capite o vi
sarebbe una qualche difficolta' a farle applicare. E' risaputo che non basta emanare linee-guida per vederle magicamente
applicate nel territorio. Le indicazioni del Piano Sanitario Nazionale 98-2000
riguardo al Tabagismo sono letteralmente cadute nel vuoto. Le istituzioni,
i medici, e la gente non si sono neppure accorti del fatto che, in quel
"Piano Nazionale" approvato dal Parlamento italiano, si e' parlato di
lotta al Tabagismo come priorita' indiscussa nel campo della Salute Pubblica.
Ho appena finito di
"supervisionare" come esperto esterno le specifiche lineee guida per la
lotta al Tabagismo che l'Istituto Superiore di Sanita' sta per varare.
L'auspicio che
vengano applicate si unisce al giustificato timore che cadano nel vuoto, a meno
che non si faccia tesoro dell'esperienza EURO-ASPIRE.
2. Dall'altro si evidenzia la
difficolta' dei pazienti ad accettare un significativo cambiamento dello
stile di vita. Meglio il farmaco che rinunciare a qualcosa. E questo mi riporta
ad un intervento sanitario nello Zaire che ho seguito
dall'Italia alcuni anni fa. La squadra di medici che per due mesi ha lavorato
nella missione di Kitenghe si imbatteva spesso in una forma particolare di
gastroenterite caratterizzata da forti dolori addominali, diarrea a
feci caratteristiche, e vomito. Dopo qualche settimana riuscirono a
correlare questi sintomi con il consumo di manioca fresca. Sarebbe stato
sufficiente lasciare riposare e lievitare la manioca, come avviene per la
farina del pane appena impastata, prima che venga messa nel forno.
Suggerirono dunque alla popolazione questo nuovo comportamento, ma si sentirono
rispondere: "Voi pensate a curarci, che a mangiare sappiamo come
fare". Due mesi non sono stati sufficienti a spiegare bene le correlazioni
fra alimentazione e malattia, percio' quella gente ancora oggi continua ad
essere flagellata da atroci maldipancia.
Nelle mie lezioni sul cambiamento ho spesso usato
lo slogan "solo gli scemi non cambiano", pure riportato in un capitolo
nel mio manuale per operatori e conduttori dei gruppi di terapia del Tabagismo.
Non avevo considerato la possibilita' statistica di normalita'
dello scemo intesa come distribuzione di larga prevalenza nella
popolazione. Si, ammettiamolo, cambiare e' difficile. Ma come operatori della
salute, competenti e motivati, abbiamo piu' di due mesi a disposizione per
incidere su questa sfida ulteriore.
2. Diritti Non-fumatori: facciamo
il punto
Sono salite a 29 le
organizzazioni che aderiscono alla "Giornata Nazionale per i Diritti dei Non
Fumatori" del 5 Novembre. Anche sul piano della comunicazione c'e' stato un
incremento di interesse che fa sperare in un lancio in grande stile della
campagna informativa per il 2002. Ecco alcune delle iniziative in
programma:
il 5
Novembre:
- Roma: ore 9.00 -
incontro di specialisti con studenti e insegnanti al Liceo Caetani,
piazza Mazzini (interviste Rai) - Milano:
ore 10 - convegno "C'è chi dice No" - Istituto Nazionale Tumori e Lega
Tumori. - Radio-Rai "Permesso di Soggiorno", di Alba Arcuri. -
Servizio Radio-Uno "Salute", di Maurizio Isita. - Servizio Rai-Tre "Rai News". - Servizio Radio "Area", di Barbara
Solandri. |
in altri
giorni:
26
Ottobre - articolo su Il Venerdì di Repubblica, di Elena
Dusi.
Giovedì 1 Novembre,
TG2 Salute: servizio sulla prevenzione nelle scuole, con Eugenio Sabato,
tesoriere della SITAB.
Mercoledì 7, a
Telesalute dibattito sulla prevenzione dei Tumori con Schittulli
(presidente Lega Tumori) e Mangiaracina (presidente
SITAB) |
La pagina
internet dedicata alla Giornata
Non Fumatori ha al momento una media di 30 accessi
al giorno. Mille visitatori in un mese destinati ad aumentare per il
tam tam che altri 36 siti hanno fatto e stanno facendo in piena solidarieta' e
nello spirito della campagna.
In Chat con gli
Specialisti: Il 5 Novembre, alle ore 21, l'avvocato Marco Ramadori
nostro consulente legale, ed il presidente di "Aria Pulita - Associazione Non
Fumatori", risponderanno in Chat a coloro che olessero fare delle domande
sui motivi della Giornata e su come difendere i propri diritti. Il
collegamento chat e' alla pagina:
www.nonfumatori.it/chat. Una volta
effettuato il collegamento potrete variare il menu cliccando sulla freccia in
alto a destra, con possibilita' di "trascrivere" la chat una volta completata la
discussione. Nel caso vi fossero di problemi di connessione, dirotteremo la
discussione sulla
chat di riserva cliccando a questo
indirizzo:
3. Smettere di fumare? Lo faccio in
vacanza
La prima vacanza
finanziata dalle sigarette non fumate. Mica male. Smettere di
fumare a volte e' proprio difficile e la vacanza aiuta. La prima esperienza
di questo genere, francese, fu su una nave da crociera. Era il 1988, e
la Ligue Vie et Sante' conosceva il suo momento d'oro in Francia. Il primo
ministro di allora, Madame Simone Veil, aveva preso una posizione intransigente
nei confronti del tabacco incentivando iniziative e l'applicazione di norme di
cui si fece portavoce e autrice. In quel clima nacque la formula "arreter de fumer joieusement",... e dunque tutti
in crociera a provarci.
Antesignana di questa forma di intervento e' stata anche la
Lega Vita e Salute di
Lugano, diretta da Silvia Mittelstaedt,
che ha periodicamente organizzato
programmi antifumo
in amene localita' turistiche. Ed in Svizzera non mancano
proprio. Ora si parte anche in Italia. A farsi avanti e' stato
Folgaria (Trento),
dolomiti, paesaggi mozzafiato e natura da schianto. La proposta e' stata
allettante, anche per i costi "chiavi in mano" molto contenuti che la direzione
della struttura turistica hanno fatto ai nostri esperti. La settimana antifumo è
prevista per il mese di Luglio 2002. Il programma per coloro che intendono
iscriversi prevede:
-
Colloquio clinico motivazionale e
compilazione scheda anamnestica.
-
Consulenze mediche da parte di
specialisti.
-
Misurazione del CO (monossido di carbonio)
espirato.
-
Programma di terapia di gruppo "full
immersion" di un'ora al giorno.
-
Counseling individuale
-
Diario-Guida e Test.
-
Escursioni.
-
Consulenza medica full-time.
-
Alimentazione naturale e dieta speciale
disintossicante.
-
Follow-up a distanza via
Internet.
-
Abbonamento gratuito Gea-News.
-
Possibilità di terapie
"dolci".
Costi
I costi a persona e per
settimana, pensione completa (bevande escluse), per minimo 20
persone:
15 giugno - 7 luglio
2002
L. 745.000
7 luglio - 22
luglio 2002 L.
780.000
22 luglio - 22 agosto
2002 L.
1.060.000
23 agosto - fine
stagione L.
780.000
Unico supplemento, la camera con
idromassaggio personale: appena L.20.000 al giorno.
Prenotazioni:
Al momento sono disponibili solo le settimane dal 15 al
22 Luglio (Lire 780.000) e dal 12 al 18 Agosto (1.060.000). Per prenotarsi
occorre
compilare il
modulo on-line. Consigliamo di farlo con molto anticipo
anche per motivi organizzativi.
4. Ed io mi sfumico alle
Terme
Anche le terme di Tabiano ci provano. Vogliono proporre
servizi antifumo ai propri clienti con programmi ad hoc di terapia intensiva. In
7 giorni i residenti potranno risolvere la dipendenza dal tabacco. E dopo? Come
assicurare un mantenimento? La direzione delle terme si e' rivolta dunque alla
SITAB per avere chiarimenti in merito, documentazione, metodologie e
operatori. Il tutto non si e' fatto attendere e la risposta c'e' stata. Il
programma proposto e' il seguente:
1. Formazione teorica e pratica di operatori in loco.
2. Assitenza in loco e supervisione del lavoro degli
operatori.
3. Assistenza continua e a distanza dei corsisti sia
attraverso la rete dei centri Tabagismo che si andra' sempre piu' sviluppando e
consolidando, sia anche via internet. Per coloro che avranno la possibilita' di
usare questo strumento, una task-force di specialisti sono pronti ad
offrire asistenza on-line.
5. Trenitalia: carrozze per
alcolisti?
Le Ferrovie dello Stato avevano deliberato da tempo che le
carrozze per fumatori sarebbero state la numero 2 per la prima classe e la
numero 7 per la seconda classe. Dal 1° settembre 2001 le cose sono cambiate:
saranno la 1 e la 11. Nessuna cabala in gioco. Logica vuole, spiega un impiegato
di Trenitalia direttamente ad un nostro collaboratore, che la scelta precedente
faceva si che le carrozze "fumatori" fossero in mezzo al convoglio, e quindi
soggette al transito di viaggiatori che si spostavano da una parte all'altra,
e magari per andare al ristorante dovevano attraversare la carrozza
maledetta. Adesso le carrozze affumicate sono esattamente alle estremita' del
convoglio. Tutti contenti dunque? "Neanche per sogno", tuona Domenico
Enea, del centro Policlinico senza Fumo di Roma e agguerrito sostenitore dei
diritti dei non fumatori, "Molte volte succede che un non fumatore che
chiede un posto per non fumatori, si sente dire che sono rimasti solo
posti per fumatori. Il fatto e' che gli stessi fumatori preferiscono sedere
nelle carrozze sane ed andare a contribuire ad inquinare quelle designate
non appena la voglia di fumare li assale. Inoltre la prima classe ha 1
carrozza fumatori su 4, mentre la seconda 1 su 6. In pratica in prima classe il
25 % dei posti spettano a fumatori. E' un privilegio di pochi. Le cose sono due:
o Trenitalia si decide a rendere le carrozze smoke-free o per par conditio
chiederemo carrozze riservate agli alcolisti."
6. E la Consulta
Fu
63 organizzazioni
aderenti. La Consulta Italiana sul Tabagismo diventa "matura". Venerdi'
30 ottobre scorso si e' avuta la prima regolare assemblea sotto la presidenza
Veronesi. E' stato eletto l'organico nazionale cosi' composto:
-
presidente: prof. Umberto Veronesi
-
comitato scientifico d'onore: prof. Fausto Badellino
(Societa' Italiana di Chirurgia) , prof. Mario De Palma (Federazione
Mal.Polm.Soc.), prof. Francesco Schittulli (Lega Tumori)
-
segretario: dott. Maurizio Laezza
-
vice segretari: dott.ssa Elizabeth Tamang, dott. Giacomo
Mangiaracina
-
tesoriere: dott. Stefano Vianello
-
membri: dott. Claudio Poropat, dott.ssa Sandra Bosi, dott.
Giovanni Forza, dott. Giovanni Invernizzi, dott. Biagio Tinghino, dott.
Vincenzo Zaga'.
Obbiettivi:
1. Adesione alla raccolta di firme della Lega Tumori per la riproposizione
della Legge Veronesi.
2. Azione di lobbing nei confronti del governo e delle regioni.
3. Azione per la costituzione di un fondo nazionale per la lotta al
Tabagismo in Italia.
4. Promuovere l'adesione alla Consulta di nuovi organismi e
specialmente di rappresentanti delle regioni.
7. La SITAB al
Motorshow
L'occasione e' un convegno sulle nuove tendenze dei giovani,
il 12 dicembre a Bologna in occasione del Motorshow, seconda manifestazione
nazionale motori dopo il salone di Torino. A dialogare con la platea e con i
giornalisti ci sara' anche Clarissa Burt conle sue nuove proposte su
Miss Universo 2002 e l'impronta sociale che vi sara' data: lotta ai disordini
alimentari, al tabagismo, ed altro. A rappresentare la SITAB il presidente, che
nel frattempo avra' siglato l'accordo con la Burt perche Miss Universo sia "No
Smoking". Le candidate finaliste non dovranno fumare e se fumano dovranno
smettere. Una grande lezione per i giovani. Ma c'e dell'altro, di cui perleremo
prossimamente.
8. Fumo, Sport e
Prevenzione
E' fissato per sabato 23 marzo 2002 il convegno scientifico su "Fumo,
Sport e Prevenzione" dove Sitab, FMSI e Federazione scenderanno congiuntamente
in campo alla vigilia della Maratona di Roma. Sara' una giornata di studi con
due seminari paralleli sui temi: "Il management del paziente
ambulatoriale fumatore" e "Come comunicare con i ragazzi nelle
scuole".
Il Comune di Roma sara' tra i patrocinatori.
Segreteria organizzativa: Gea Progetto Salute e servizio medico della
Maratona di Roma.
9. SMAU infernale, tutto fumo e
decibel
Il 19 ottobre, a 24 ore dall'inaugurazione dello SMAU a
Milano, un nostro sopralluogo ci mostra uno scenario dantesco. Folla immensa,
rumori assordanti e soprattutto tanto, tanto fumo. Immediata la reazione
e
la denuncia ai responsabili, ai NAS, ai Vigili del
Fuoco e alle redazioni giornalistiche.
La redazione di
IOL-News2000
ha pubblicato la notizia (in fondo alla pagina, ultima notizia) con
una fotogallery in cui venivano mostrate delle sigarette con il commento:
"Allo SMAU si fuma troppo". Dopo appena 48 ore pero' l'articolo viene subito
modificato e addolcito, l'immagine sostiutita con quella di una ragazza
sorridente e senza il commento. Evidentemente e' stata l'unica difesa di chi ha
torto marcio. Lo dimostra questa lettera che abbiamo ricevuto a fine
manifestazione.
Milano, 23 ottobre 2001
Abbiamo
lavorato dieci ore al giorno a Smau, salone dell'informatica e delle
innovazioni tecnologiche, svoltosi alla Fiera di Milano dal 18 al 22 ottobre.
Era come stare in un inferno. Tanta. gente, visitatori, venditori e standisti,
esposti al massimo inquinamento acustico e ambientale. Per la presenza di
migliaia e migliaia di persone che fumavano senza ritegno, è evidente
l'insufficiente aerazione nei padiglioni a uno e/o a due piani di esposizioni.
Immobili le ventole, solo ogni tanto getti di aria condizionata e un mix
tremendo di fumo, musica ad alto volume, neon, particolati di vernici e
polveri delle macchine che rendevano l'aria praticamente irrespirabile
soprattutto per chi è costretto, fermo, a lavorare per tutte le giornate.
Pregiudicata anche la sicurezza vera e propria: i box sono compensati e
truciolati verniciati, la carta è immagazzinata in depositi e i depliant sono
sparpagliati sui pavimenti in gran quantità, a terra moquettes sulle quali gli
incivili spengono i mozziconi. Abbiamo notato una giapponese rintanata nel suo
spazio con ben due posacenere inequivocabilmente rovesciati sul tavolo,
proprio a pietire e a far capire che non riusciva a respirare!!!!! E giusto in
tema di sicurezza in Fiera, proprio l'anno scorso si era sfiorata la tragedia
per il crollo di una grossa impalcatura metallica esterna che aveva seminato
il panico il giorno dell'inaugurazione! Come lavoratori chiediamo interventi
concreti a tutela del diritto alla salute e della sicurezza sui posti di
lavoro e che non sia consentito fumare al chiuso.
Un gruppo di standisti
intossicati
10. Lettere alla
redazione
Fra le tante, questa del 17/10/01 - Buon Giorno, Scusate per il
disturbo. Sono una non fumatrice accanita, asmatica e ormai agguerrita se
non depressa. Volevo sapere cosa si può ottenere all'interno di una ditta
privata per i non fumatori! Dove lavoro (soc. americana), fuma il 50%
delle persone. Però questa percentuale è purtroppo irrispettosa per i
poveri non fumatori (come al solito). La sigaretta viene fumata anche
all'interno di ascensori (capienza 3 pers.) e/o in posti piccoli senza aerazione
e/o finestre. In più io sono definita esagerata, insofferente e per
di può beffeggiata "perché tanto non c'è nessuna legge che lo vieti". Ho già
fatto richiesta ai miei responsabili (non fumatori) di porre dei divieti nei
locali chiusi ma nulla è ancora stato fatto. Cosa posso fare? Vorrei precisare
che non ho mai stressato nessuno per il fumo in ufficio, ma nel momento che io
richiedo che almeno il fumo non mi venga buttato in faccia... dopo anni
che questa richiesta viene, come dire, by-passata... io comincio ad
alterarmi! (scusate lo sfogo). AIUTOOOOOO. Anticipatamente Vi
ringrazio.
Lettera firmata -
Milano
ps.: Se non Vi è possibile aiutarmi, sareste in grado, per caso, di
dirmi a chi posso rivolgermi?? Grazie.
------------
Gentile Signora,
purtroppo il divieto di fumo,
previsto dalla legge 584/75 e dalla successiva direttiva PCDM del 14 dicembre
1995, non si applica direttamente nei luoghi di lavoro privati. Non vi e'
dunque una legge da invocare direttamente per far rispettare, nel suo caso, il
divieto di fumo.
Per i luoghi di lavoro privati vi e' pero' tutta una
costruzione giurisprudenziale (che si basa sugli artt. 32 e 41 della
Costituzione e su varie leggi speciali, tra cui in particolare il DL 626/94)
per cui sussiste comunque l'obbligo del datore di lavoro di tutelare la salute
dei propri dipendenti. In questi casi, non sussistendo pero' un divieto
esplicito, e' purtroppo necessario rivolgersi all'autorita' giudiziaria, con
la nomina di un avvocato di fiducia, sia per l'eventuale risarcimento dei
danni ma anche, in via preventiva, per un'azione cautelare. In ogni caso, il
dipendente privato puo' comunque mettere in mora l'azienda presso cui lavora
(con raccomandata a.r.), pretendendo il rispetto del suo diritto a lavorare in
un ambiente salubre.
La soluzione al suo problema pertanto esiste ma, e'
evidente, che puo' portare naturalmente a un elevato grado di conflittualita'
nei rapporti con il suo datore di lavoro privato. Dal punto di vista
giuridico, non vi e' purtroppo altra soluzione.
I piu' cordiali
saluti e a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Avv. Marco
Ramadori
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Replica del 26 ottobre 2001:
Buon giorno. Giorni fa mandai una richiesta di aiuto
...bè ho ricevuto grande solidarietà! ...oltre che numerose informazioni. Sono
riuscita ad ottenere piccoli miglioramenti all'interno del mio posto di lavoro
a riguardo al fumo ...poco ma oltremodo importante. GRAZIE.
Lettera firmata - Milano