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Quale Prevenzione?

 

 
  • Da un’inchiesta ISTAT del '96 risulterebbe che solo l’8,2% dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni inizia a fumare. Si tratterebbe di una percentuale più che dimezzata rispetto al 1991, quando i fumatori giovanissimi erano il 17,1%. Si smette anche prima: il 15,7% degli italiani che hanno meno di 34 anni dichiara d’essere un fumatore pentito. L'attendibilità di tali dati è stata però messa in discussione per il fatto che molti giovani avevano il timore di dichiarare la verità.
  • Anche la Lega Tumori ha constatato che i giovani fumano meno che in passato e smettono prima: sotto i 25 anni il 24,7% (maschi) e il 12% (femmine) nel '96, mentre nel '91 le percentuali erano, rispettivamente, del 30,6% e del 15,5%. Altro dato significativo: coloro che nel 1983 avevano dai 20 ai 29 anni e facevano uso di tabacco nel 41,3% dei casi, dieci anni dopo fumano in una percentuale pari al 34%.
  • Tuttavia vi sono dati contrastanti: quelli del Ministero della Sanità italiano, che ha denunciato un sensibile incremento dei giovani fumatori nella fascia di età 12-18 anni, dal 1993 al 1999, e ciò desta grave preoccupazione fra gli operatori di Salute Pubblica per la carenza ed il fallimento delle campagne educative.
  • Sempre rispetto ai dati del '91, risulta che nel '96 si è ridotto il consumo medio di sigarette pro-capite: i fumatori che superano il pacchetto al giorno scendono tra i maschi dal 18,4% al 15,2%, tra le femmine dal 10,2% al 4,8%.
  • Grave rimane pure il problema del Fumo passivo: ben 16 milioni di persone devono convivere con un fumatore in famiglia.
  • In Italia ci sono oltre 1.100.000 maschi e 200.000 femmine che fumano moltissimo.
  • Le mamme che hanno bambini tendono a fumare di meno. Tuttavia il problema delle gestanti fumatrici rimane, al punto che al Policlinico Umberto I di Roma, presso la I Clinica Ostetrica e Ginecologica, in collaborazione con GEA, è nato il primo consultorio per le donne fumatrici diretto dal prof. Domenico Enea.
  • Il Comune di Bologna, con Padova, Milano, Genova, Firenze ed altre città italiane aderiscono al progetto dell'OMS delle "Città Sene senza Fumo" approntando una serie di iniziative sia nel campo della prevenzione che del trattamento del Tabagismo. Anche Roma si è inserita nel quadro degli interventi di lotta al Fumo seguendo anche le direttive del Piano Sanitario Nazionale che prevede per la prima volta la lotta al Tabaccocome una dellepriorità in materia di salute pubblica
  • Nasce a Roma nel maggio 1999 il Comitato "Roma senza Fumo" con i rappresentanti di 10 organizzazioni sanitarie, organo consultivo del Comune per un progetto di Prevenzione nelle scuole e nella popolazione.
  • Ad Agosto del 2000 prende il via il progetto "Multimedia 1" creato da GEA Progetto Salute, con il patrocinio della SITAB, del Comune di Roma e dell'Ordine dei Medici, finanziato dalla Fondazione BNC (Banca Nazionale delle Comunicazioni). Il progetto in questione prevede la realizzazione di due siti, www.nonfumatori.it e www.tuttiliberi.it, ed interventi di educazione socio-affettiva nelle scuole medie. Direttore Scientifico: Prof. Domenico Enea; coordinatore: Dott. Giacomo Mangiaracina.

Per saperne di più: www.library.ucsf.edu/tobacco/bw.html

 

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