Prevenzione
del fumo Carattere e strategie di un intervento di Giancarlo
Bergonzini ed Emanuele Passanante |
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Il
«Progetto di promozione della salute e prevenzione del fumo»
nelle scuole medie e superiori, presentato come ricerca finalizzata
alle patologie derivanti dagli stili di vita, all'assessorato
alla Sanità il 5 marzo 2000 dalla direzione dell'ospedale
Molinette, «Centro di ipnositerapia e disassuefazione dal
fumo» diretto dal dr. Aldo Nagar e «Centro Psicologico Didattico»
di Torino, diretto dal dr. Emanuele Passanante e recentemente
approvato, viene ora proposto alle scuole in forma essenziale
e in un'ottica più mirata, focalizzata cioè a pochi interventi
per classe.
Metodologia della ricerca
Prevenzione del fumo, carattere e strategie dell'intervento
Uno dei più frequenti luoghi comuni della pubblicistica sanitaria
è quello che vuole la prevenzione come discorso prioritario,
centrale, in una società multimediale. Sennonché per chi conosce
questa tematica sono note le difficoltà, a volte insormontabili
di formulare un corretto discorso preventivo.
Ciò in tutti i campi, ma soprattutto in relazione alle tossicodipendenze
e in particolar modo al fumo. Il problema del fumo è rappresentato
infatti dalla sua levità semantica - se ne parla come se nulla
fosse - dalla sua ampia diffusione e familiarità, e quindi
dalla sua centralità valoriale. Il fatto di essere vissuto
dai giovani come un modello di «adultità», come segno di emancipazione
e perché no, di trasgressione, ne fa un valore positivo, ma
soprattutto, un valore giovane.
Se a ciò si aggiunge la dimensione antropologica di «rito
di passaggio», di momento di transizione tra la dispersione
dell'infanzia e la coesione gruppale dell'adolescenza, appare
subito evidente la difficoltà, di un esperimento, quale intendiamo
condurre, forse primo nella nostra Regione.
La nostra sperimentazione si svilupperà ad un duplice livello
1) -un livello conscio,comportamentale, attraverso la proposizione
di materiale testologico, questionari...nel quadro di un percorso
formativo di autoconoscenza e valutazione
2) -un livello inconscio (subliminale), che si avvarrà di
una triplice scelta di linguaggio
3) *linguaggio semantico *linguaggio visivo * linguaggio emozionale.
Ci proponiamo in altre parole, non di parlare, ma di far parlare
i ragazzi, non di dire delle cose, ma di lanciare messaggi,
trasmettere emozioni; non di formalizzare un certo tipo di
linguaggio, ma di proporre, di ipostatizzare un metalinguaggio
più puntuale ed emotivamente pregnante. Praticamente ci muoveremo
ai tre livelli ipotizzati secondo una strategia preventiva,
secondo un impianto "decostruttivo" centrato su un insieme
di messaggi devalorizzanti.
In particolare:
A) livello del linguaggio SEMANTICO
§ non parleremo (se non di sfuggita e in modo incidentale
del fumo) come se non fosse degno di attenzione mentre volutamente
parleremo per disteso delle altre dipendenze
§ non parleremo di fumo, ma lo comprenderemo in una categoria
dalla terminologia devalorizzante: «le dipendenze». L'importante
sarà parlare il meno possibile di fumo, come ben sanno i pubblicitari
l'inconscio non conosce negazione, parlare di una cosa anche
semplicemente per negarla, viene vissuto incosciamente come
affermazione
B) livello del linguaggio VISIVO
Ci avvarremo di due maxifotografieraffiguranti
un mito del cinema, che incarna la figura del fumatore:
Humphrey Bogart. Rappresenteremo, sempre in termini devalorizzanti,
due dipendenze, quella del succhiotto per l'infanzia,
quella della sigaretta per l'età adulta, che
esporremo senza commento con una sola scritta sovrastante
il tutto «le dipendenze», insinuando visivamente i risvolti
infantilizzanti della sigaretta, regressione a livello orale.
(elaborazione grafica di Loris Ponzone).
§
mediante una esercitazione di "brainstorming"centrata su
alcune situazioni stimolo quali
§ «star bene significa...», «conoscere se stessi significa...»,
«divertirsi significa...»
§ mediante strategie di «problem solving»: si inviterà ogni
gruppo classe (eventualmente suddiviso in sottogruppi) ad
elaborare soluzioni al problema prospettato ed a rappresentarne
psicodrammaticamente una animazione didattica
1° problema: Tele-dipendenze
· immaginate di essere i genitori di un figlio che guarda
per troppo tempo la TV e rischia a detta del medico,una retinopatia,
danni alla vista (dovrà portare gli occhiali)
· Cosa dite o fate per convincerlo a smettere?
2° problema: Dipendenza dal cibo: Obesità, bulimia
· Avete un fratello/ una sorella incorreggibile, goloso/a,
divoratore di merendine. Sta ingrassando e comincia a stancarsi
facilmente non appena comincia a correre, durante un piccolo
sforzo, rischia il diabete, ha una cattiva digestione...
· Cosa gli dite per convincerlo a smettere?
3° problema: Dipendenza dal fumo
È questo il problema clou della nostra ricerca: proponiamo
tre spunti problematici, che verranno concordati con i docenti
, il primo con uno stimolo soft, il secondo più coinvolgente,il
terzo decisamente drammatico
· Fate parte di un gruppo di coetanei che hanno già cominciato
a fumare e molti di essi cercano di convincervi a provare
il piacere del fumo, offrendovi continuamente le sigarette.
Finora avete resistito alla tentazione di accettare.
· Cosa dite o fate per mantenere la vostra autonomia, pur
restando nel gruppo?
· Siete figli di un genitore che fuma troppo, tossisce sempre
e il medico ha proibito assolutamente di fumare, perché rischia
di ammalarsi gravemente ai polmoni. Voi dovete convincere
il genitore a smettere immediatamente.
· Cosa dite o fate?
· Avete saputo che il vostro migliore amico, accanito fumatore,dovrà
essere operato ad un polmone per una grave malattia dovuta
al fumo.
· Cosa dite o fate per aiutarlo?
In sintesi, nel breve termine ci proponiamo di raggiungere
su campioni rappresentativi di giovani i seguenti obiettivi:
a) organizzare incontri finalizzati alla prevenzione del fumo,
amministrare test e questionari, quantificando statisticamente
la percentuale di giovani fumatori che frequentano le scuole
medie e superiori, per valutare il grado di dipendenza e il
«rischio salute» che comporta
b) verificare le possibilità di sensibilizzare al cambiamento
dello stile di vita riguardo alle dipendenze, potenziando
nei giovani le risorse di autonomia decisionale, la capacità
e l'opportunità di esperire scelte di vita alternative
attivare processi di responsabilizzazione e presa di coscienza,
attraverso la promozione di atteggiamenti e valori, in grado
di fungere da strumenti preventivi.
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