Cosa
si Fuma ?
Le sostanze che si aspirano dalle sigarette sono parecchie
ed ognuna di queste causa danni più o meno gravi. Vediamole.
Molti studi sono stati fatti sul tabacco, ma solo in epoca
recente e mirati tutti a conoscere a fondo la sostanza e i
suoi componenti per poter capire meglio gli effetti nel tempo.
E' importante conoscere ciò che si introduce nei polmoni
fumando e cosa contengono le sigarette oggi: per
le sigarette vengono utilizzate le foglie del tabacco essiccate
e trattate con diversi additivi e aromatizzanti chimici che
danno sapori omogenei e caratteristici propri delle diverse
marche; oggi si utilizzano miscele composte da
vari tipi di tabacco e da altri
ingredienti tenuti nascosti dai produttori.
PENSACI su.
Quando il fumatore "tira", inspira direttamente il fumo
prodotto dal tabacco che brucia, il quale agisce su labbra,
cavità orale, gola, trachea; inoltre bisogna considerare il
fumo prodotto dalla trasformazione della sigaretta in brace
che, attraverso il naso, raggiunge anch'esso la trachea dove
si concentrano i due tipi di fumo.
Dalla combustione del tabacco e
della carta che lo avvolge si sprigiona un fumo contenente
4.000 sostanze diverse delle
quali 40 considerate cancerogene.
Si tratta di sostanze irritanti e fortemente dannose
per l'apparato respiratorio come l'acido cianidrico, l'acroleina,
la formaldeide, l'ammoniaca, il monossido di carbonio e l'acido
prussico. Di molti componenti si conosce anche il dosaggio
perfetto per sigaretta. Per esempio: 1,3 - Butadiene, 1-Aminonaftalene,
1-Metilpirrolidine, 2-, 3- e 4-Metilpiridine, 2,5-Dimetilpirazina,
2-Aminonaftalene, 2-Nitropropano, 3-Aminobifenile, 3-Etenilpiridina,
4-Aminobifenile, 4-N-nitrosometilamino)-1-(3-piridil)-1-Butanone
(NNK), Acetaldeide, Acetone, Acroleina, Acrilenitrile, Ammoniaca,
Arsenico, Benzantracene, Benzene, Benzopirene, Benzofluorantene,
Berillio, Biciclohexil, Butiraldeide, Cadmio, Monossido di
Carbonio, Catechol, Clorati Diossine e Furani, Cromo, Crisene,
Crotonaldeide, Cicloesano, Ciclopentano, Dibenzacridina, Dibenzantracene,
7H-Dibenzocarbazolo, Dibenzopirene, Dimetilamina, 1,1-Dimetilidrazina,
Etilammina, Etilbenzene, Formaldeide, Furfural, Idrazina,
Cianuro di Idrogeno, Idrochinone, Indeno(1,2,3-c,d)pirene,
Isoprene, Piombo, m+p-Cresolo, Mercurio, Metile acrilato,
Metile clorato, 5-Metilcrisene, Metil etil chetone, Metilamina,
Metilpirazina, Nickel, Nicotina, Ossido Nitrico, Nitrogeno
diossido, 2-Nitropropana, N-nitrosoanabasina (NAB), N-nitrosoanabatina
(NAT), N-nitroso-n-butilamina, N-nitrosodietanolamina, N-nitrosodietilamina
(NDEA), N-nitrosodimetilamina (NDMA), N-nitrosoetilmetilamine,
N-nitrosomorfolina, N-nitrosonornicotina (NNN), N-nitrosopirrolidina,
0-Cresolo, Fenolo, Polonio-210, Propionaldeide, Piridina,
Pirrolo, Pirrolidina, Chinolina, Resorcinolo, Selenio, Stirene,
Catrame, Toluene, 2-Toluidina, Trimetilamina, Uretano, Vinile
acetato, Clorato di Vinile, Xilene.
La loro azione interviene direttamente sulla mucosa di rivestimento
dei bronchi e in particolarmente sulle cellule provviste di
ciglia che servono alla pulizia dei bronchi e che impediscono
l'entrata nel polmone alle polveri, ai germi e alle sostanze
tossiche in genere. Vengono così ostacolati i meccanismi di
difesa dei polmoni, si favoriscono infezioni perché gli organi
sono più esposti e indeboliti. Se l'azione irritante continua,
viene alterato anche il normale processo di rinnovamento cellulare
dei polmoni. La continua azione irritante del fumo finisce
per provocare la tosse, un'eccessiva secrezione di muco e,
con il passare del tempo, anche patologie come la bronchite
cronica e l'enfisema polmonare.
Il primo sintomo di questi effetti
dannosi sono proprio la tosse e il catarro che il fumatore
accusa preferibilmente al mattino.
Il fumo delle sigarette contiene anche 24 metalli tra i
quali il cadmio che nel
sangue dei fumatori è da 3 a 4 volte superiore rispetto ai
non fumatori. Altra presenza pericolosa è quella rappresentata
dal benzolo, che nuoce specialmente
agli organi emopoietici e può essere quindi causa di leucemie.
Altro costituente della parte corpuscolata è il catrame,
che in realtà è composto a sua volta da centinaia di sostanze
di sicuro effetto cancerogeno sull'apparato respiratorio,
sul cavo orale, sulla gola e sulle corde vocali; tra le sostanze,
comprese sotto il nome di catrame , le più pericolose sono
il benzopirene e gli idrocarburi aromatici capaci di attraversare
la placenta e di causare effetti tossici cumulativi. Immediato
risultato del catrame è il colore giallo dei denti, il gusto
di amaro in bocca e l'irritazione alle vie respiratorie.
Il monossido di carbonio, che è un gas tossico, sprigionatosi
dalla sigaretta accesa ,e quindi dal suo fumo, viene immesso
nei polmoni con la respirazione, si lega all'emoglobina del
sangue, data la sua capacità di legame 325 volte superiore
a quella dell'ossigeno, la blocca, in una percentuale persino
del 15% nel forte fumatore, e riduce così la possibilità del
sangue di trasportare ossigeno ai tessuti Il risultato di
questo è che i tessuti sono parzialmente privati di ossigeno
e il cuore deve lavorare con un impegno maggiore; si
ha una degenerazione adiposa dei vasi e la loro calcificazione,
la pelle invecchia precocemente, i capelli sono più deboli
e il rendimento fisico cala.
Il filtro della sigaretta può parzialmente ridurre la quantità
delle sostanze che arrivano nelle vie respiratorie, ma certo
non è in grado do eliminarle.
Sicuramente l'elemento che maggiormente determina assuefazione
e che fa del fumo una delle tossicodipendenze più pericolose
è la nicotina
contenuta nella sigaretta: è un forte alcaloide naturale
presente nelle foglie del tabacco con una percentuale di concentrazione
compresa tra 2 e 8%, quantità questa non particolarmente tossica
anche grazie al fatto che la sostanza viene eliminata rapidamente
dal fegato. E' un eccitante che accelera i battiti cardiaci
e sottopone il cuore ad un maggior lavoro, ma i suoi effetti
sul sistema nervoso sono anche più duraturi: l'inalazione
del fumo è un metodo straordinariamente efficace per
apportare nicotina al cervello dove
si verificano alterazioni a livello psichico e si crea la
dipendenza,
infatti chi l'aspira
si abitua con facilità e desidera altra sostanza fino a quando
non riesce più a farne a meno. La nicotina viene
assorbita a livello polmonare, entra nel circolo sanguigno
e raggiunge il cervello in 8/10 secondi dove stimola la liberazione
di un mediatore chimico (dopamina) e modifica la trasmissione
degli impulsi nervosi che acquistano così un effetto quasi
eccitante e, di conseguenza, attivano funzioni cerebrali legate
all'attenzione, alla concentrazione e all'umore, inoltre viene
favorito il rilassamento e si determina la riduzione di stress.
Provoca il rilascio di altri neurotrasmettitori, come ad esempio
l'adrenalina, che danno come una sferzata alla mente e al
corpo fornendo l'impressione di un potenziamento fisico e
mentale.
Il cervello invaso dalla nicotina
ad ogni tirata del fumatore subisce effetti sia attivanti
che sedativi e rilassanti.
L'insieme di tutte queste azioni
e specialmente il cambio continuo di concentrazione di nicotina
nel cervello determina la dipendenza, perché dopo l'effetto
eccitante iniziale subentra un secondo momento di depressione
che spinge ad accendere nuovamente una sigaretta e ad aumentare
la dose di fumo per mantenere costante il livello di nicotina
nell'organismo.
Il fumatore accanito, infatti, arriva
ad accendere una sigaretta ogni 15/30 minuti, perché proprio
questo è il lasso di tempo occorrente per eliminare la dose
di nicotina di una sigaretta.
La nicotina è anche responsabile della diminuzione dello
stimolo della fame e del calo ponderale che spesso si determina
nei fumatori .
Il problema della dipendenza diventa
molto grave quando si vuole smettere di fumare, perché in
questo caso si manifesta una vera crisi di astinenza, con
una voglia irrefrenabile di fumare, irritabilità, aumento
dell'appetito e difficoltà a dormire.
Questi sintomi si manifestano velocemente, dopo poche ore
di sospensione dal fumo, raggiungono la massima intensità
nei giorni successivi e generalmente durano
circa 4 settimane.
Il rischio è l'instaurarsi di un circolo vizioso che inizia
con la ricerca di sensazioni piacevoli e stimolanti attraverso
il fumo, mantenute tali dall'effetto della nicotina e finisce
con il consumo continuato ed eccessivo di sigarette per riuscire
ad annullare i sintomi di astinenza.
Tutto ciò ricorda in parte la dipendenza ottenuta con l'uso
di altre droghe, come la cocaina o l'anfetamina, anche se
pare che la nicotina abbia un maggior potere di indurre alla
dipendenza di quanto ne abbiano altre sostanze, tanto che
ultimamente è stata dichiarata droga a tutti gli effetti.
Purtroppo i produttori di sigarette erano a conoscenza della
capacità della nicotina di dare dipendenza, e l'hanno persino
rafforzata aggiungendo ammoniaca nel tabacco, ma hanno tenuto
nascosti i dati delle loro ricerche con molta attenzione,
perciò oggi si pensa che la scelta di non informare l'utente
sui rischi fosse stimolata proprio da questa proprietà della
sostanza che ha reso dipendenti dal Fumo (e quindi compratori
di sigarette) milioni di persone. Dal 1990 esistono leggi
che regolano il contenuto di nicotina e ne limitano in 1,2
mg. la quantità massima possibile per sigaretta.
Esiste anche la dipendenza psicologica,
variabile da un individuo all'altro, che si aggiunge, e peggiora,
a quella fisica.
Alcuni test valutano il grado di dipendenza basandosi
sul numero di sigarette fumate quotidianamente, sulla capacità
di resistere al desiderio, sull'inalazione di fumo e sulla
velocità con cui si cerca di attenuare i sintomi di astinenza
Alcuni esperti raccomandano di fumare la sigarette fino a
un massimo di 2/3 perché le prime boccate sono meno dannose
grazie al fatto che il filtro e il tabacco assorbono la nicotina
e il catrame. Nella parte finale della sigaretta il tabacco,
che viene inalato e fumato, è così saturo di nicotina e di
altri composti chimici da inondare le pareti polmonari con
catrame liquido in una quantità tale da causare secrezioni
maggiori che quelle avute durante il fumo degli altri 2/3
di sigaretta.
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