.
.
    Chi c'é dietro le quinteJuris DataEventi, Congressi, ManifestazioniPrevenzione

 

Una libera scelta?

Ognuno sceglie e decide sui comportamenti che meglio rispondono alle proprie esigenze e ai propri gusti. Ma fumare è proprio una libera scelta?

Talvolta il fumo è una scelta fatta principalmente per sentirsi all'altezza degli altri, per dividere con altre persone un rituale, per sentirsi più sicuri, per personale affermazione o perché si pensa di riuscire a migliorare le proprie prestazioni psichiche. Quella di diventare un fumatore è una scelta spesso obbligata, che non nasce da reali motivi, e che una volta presa è difficile cambiare la situazione, perché la vita senza sigarette sembra privata di piacere, sicurezza e prestigio solo apparenti e virtuali. Lo prova il fatto che la maggiorparte dei fumatori vorrebbe smettere. Allora, per continuare a fumare si è disposti a credere che lo smettere possa fare stare male e provocare inutili ed evitabili sofferenze. Tutto ciò naturalmente è falso, perché quando non si fuma si apprezzano meglio i profumi e i sapori, si respira meglio, non si creano inutili e dannose irritazioni e si sta meglio; migliorano la memoria e la prontezza di riflessi, si dorme meglio e in un modo più silenzioso (si russa meno).

Trae giovamento anche l'estetica, infatti la pelle è più elastica e le rughe si formano più lentamente, il colorito è migliore, mentre spariscono occhiaie e macchie gialle sui denti e sulle dita, ed i capelli acquistano vigore e lucentezza. Disturbi banali come il raffreddore, il mal di gola si riducono, l'alito non puzza più, migliorano la respirazione e l'ossigenazione del sangue, migliora la prestazione sportiva per un aumento della resistenza e del rendimento muscolare.

Oggi a fumare sono più spesso gli uomini, ma il numero delle donne fumatrici è in aumento costante: i maschi iniziano con il fumo verso i 14/15 anni, mentre le donne verso i 17/18 anni e, talvolta, anche più tardi intorno ai 30 anni.

La sigaretta è la più diffusa, infatti è apprezzata dal 96% dei fumatori, mentre sigari e pipa sono usati più raramente e soprattutto dalle persone anziane.

L'istruzione non influenza particolarmente i fumatori uomini, ma nelle donne la cultura superiore o universitaria favoriscono notevolmente l'abitudine del fumo tanto che le più accanite fumatrici sono le donne manager o professioniste.

Si distinguono i fumatori in tipologie diverse in base alla quantità di sigarette fumate e al loro modo di fumare:

  • il fumatore "moderato" fuma regolarmente meno di 10 sigarette; non è un vero e proprio dipendente da Nicotina
  • il fumatore occasionale fuma poco, in corrispondenza di momenti e occasioni che hanno per lui un significato
  • il fumatore ansioso fuma tanto in situazioni di ansia e stress
  • il fumatore dipendente tipo fuma in modo regolare circa 20 sigarette al giorno
  • il fumatore dipendente forte fuma 40 sigarette e più, indipendentemente dalle situazioni o dalle condizioni
  • il fumatore compulsivo, tossicomane convinto, non resiste senza sigarette e soffre solo a pensarci
  • il fumatore instabile fuma seguendo le sue emozioni senza una quantità definita ma comunque dipendente.

Generalmente l'inizio dell'abitudine al fumo risale all'adolescenza, quando le sollecitazioni sono molte e ancora non si hanno le idee così chiare nei confronti dei possibili danni. Spesso la prima sigaretta viene accesa a dimostrazione del desiderio di crescere, di diventare grandi, di entrare a far parte del mondo degli adulti e di dividere i loro comportamenti. La sigaretta assume, particolarmente nei giovani, un significato bivalente, cioè da un lato fa apparire più grandi e dall'altro simboleggia una trasgressione accompagnata dal gusto del proibito. Talvolta per i giovani più insicuri è il mezzo usato per mascherare la timidezza e l'insicurezza, serve per farsi notare dagli altri e come metodo di affermazione personale, sociale e sessuale. Il fumare diventa quasi un rituale, una specie di evasione, uno sfogo per tensioni emotive di vario genere.

Il fumatore in genere conosce i rischi connessi al fumo, ma tende a rimuoverli ed evita di pensarci. Si sente aiutato in questo intento dalla pubblicità, dall'ambiente in cui lavora, dai mass-media, dai comportamenti di personaggi famosi che tranquillamente fumano in pubblico e talvolta anche dai medici stessi.

Intrappolati dall'abitudine

Accendere la sigaretta diventa una sequenza di almeno 7 gesti che si vanno ad integrare nella personalità del fumatore, per cui pacchetto e accendino si prendono in modo automatico, senza rifletterci sopra. Un fumatore abituale di 20 sigarette al giorno compie questa sequenza di gesti circa 7.500 volte all'anno.

 

ver 1.0 ® SITAB & GEA 2000

Pagina UC Pagina UC Pagina UC